Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Leggera contrattura per Kvara Si spera nel recupero veloce
In preallarme Lindstrom e Raspadori. Osimhen migliora
Solo terapie e lavoro in palestra ieri per Kvaratskhelia. L’obiettivo è smaltire la forte contrattura all’adduttore sinistro che l’ha costretto alla sostituzione al minuto 109 in Georgia-Grecia, quando ai rigori Kvicha e compagni hanno conquistato la storica qualificazione agli Europei. Il talento georgiano è in forte dubbio per la gara contro l’Atalanta di domani ma non è escluso che possa riuscire in un recupero lampo, la speranza in casa Napoli c’è.
Una contrattura ha bisogno di 2-3 giorni per il pieno recupero, lo staff medico e tecnico del Napoli oggi valuterà i segnali relativi alle sue condizioni. Il calciatore è il primo medico di se stesso, Kvara vive di dribbling, sterzate, cambi di direzione, ascolterà i suoi muscoli e capirà se potrà aiutare il Napoli nello scontro diretto fondamentale contro l’Atalanta. Kvara potrebbe anche partire dalla panchina se Calzona dovesse optare per la gestione dei rischi con un minutaggio meno corposo.
Lindstrom e Raspadori, che ieri ha seguito la gara di Fognini alla Tennis Napoli Cup, sono le alternative. Le partite dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali vivono di questi imprevisti, anche l’Atalanta ha qualche problema: De Ketelaere non dovrebbe esserci, Koopmeiners potrebbe rientrare tra i convocati ma non partire dal primo minuto.
Calzona ha abbandonato i pensieri relativi alla Slovacchia, da mercoledì si è dedicato pienamente al Napoli, sta monitorando lo stato di salute di tutti i calciatori, i rientri e le opportunità di formazione, il focus tattico per reggere l’impatto con l’Atalanta. Osimhen da due giorni lavora in gruppo, è pronto a mettere in difficoltà il centrale avversario (probabilmente Djimsiti) nei duelli per allungare la squadra, conquistare la profondità, riempire l’area dell’Atalanta vincendo i duelli individuali con la sua fisicità.
Il dubbio riguardo a Kvaratskhelia rende la catena di sinistra un tema aperto. Olivera è uno degli ultimi a rientrare dagli impegni con l’Uruguay. Calzona dovrebbe schierare Mario Rui che, invece, ha lavorato a Castel Volturno nelle ultime due settimane. Traorè è in vantaggio su Zielinski e se non dovesse farcela Kvaratskhelia si giocano una maglia Raspadori e Lindstrom. Jack è una soluzione di grande respiro tecnico negli ultimi trenta metri, ama venire dentro al campo e raccogliere magari il lavoro compiuto da Osimhen.
Il Napoli perderebbe forza nei duelli fisici, potrebbe soffrire nelle transizioni difensive soprattutto per le capacità dell’Atalanta di giocare in ampiezza valorizzando i quinti, a destra Gasperini potrebbe schierare Holm o Zappacosta. Lindstrom a sinistra ha avuto un buon impatto nella gara d’andata contro il Barcellona, riesce ad entrare di più nel vivo del gioco.
Non ha la qualità nello stretto di Raspadori ma Lindstrom negli spazi più ampi contro le caratteristiche dell’Atalanta potrebbe trovare margini per incidere.
Il tempo della pausa sta per finire, il Napoli costruisce il suo rush finale tra i dubbi e le speranze dei cinquantamila cuori azzurri che riempiranno il Maradona. nome di Milicic e lui lo ha valutato con Peppe Liguori preferendolo ad altri. Abbiamo avuto però tanti rifiuti. Chi fa questo di mestiere ha detto di no a Napoli forse per i tanti fallimenti negli ultimi 10 anni che non trasferivano credibilità. Due sono gli elementi da tenere presente per strutturare un club di basket serio: l’aumento dei ricavi e le infrastrutture. I playoff? È un dovere arrivarci. In certe partite siamo stati scarichi. Dopo la Coppa Italia abbiamo avuto un crollo. Dobbiamo recuperare cattiveria». Federico Grassi, il presidente del Napoli basket, si è soffermato sul discorso della nuova struttura che potrebbe nascere nella zona est: «So che il Sindaco ci sta lavorando. L’idea è quella di un Palaeventi, quindi un impianto che sia polifunzionale. Per noi sarebbe necessario. Non avere un palasport valido per questa città è anche antieconomico. Napoli non è una città di mecenati. I grandi progetti si devono fare insieme». Interessante sarebbe strutturare l’organigramma e allargare la rosa dei soci: «Speriamo di nutrire il parco dei nostri sponsor che oggi sono per la maggior parte locali: questa è certamente una delle nostre intenzioni», ha detto Alfredo Amoroso, il vicepresidente del club e main sponsor . La Napoli dei canestri ha un suo futuro: «Noi continueremo per tanti altri anni ma non possiamo pensare di essere filantropi in eterno. Giusto dare qualche cosa anche al nostro territorio: vogliamo migliorare per l’aspetto sociale anche zone difficili come Piazza Garibaldi installando dei canestri col nostro brand», ha spiegato l’altro socio Francesco Tavassi. All’evento c’erano due giocatori come Markel Brown e il capitano De Nicolao che potrebbero essere i due elementi da cui ripartire l’anno prossimo. Domani alle 19 la sfida al PalaBarbuto contro la Reyer Venezia, quarta forza del campionato. Proprio Brown ci sarà, ha smaltito l’infiammazione alle ginocchia. Previsto il tutto esaurito per una gara che orienta il percorso degli azzurri verso la postseason. Solo un successo nelle ultime 7 partite. Occorre un cambio di rotta netto. Alla Gevi non mancherà il sostegno degli azzurri che aspettano un segnale. «Dobbiamo avere un sussulto d’orgoglio», ha chiosato De Nicolao ieri.