Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Bimbi, salute e matrimoni La Campania che fa la differenza: lettura in controluce dei dati Istat
C’è il Mezzogiorno e c’è la Campania, una regione in controtendenza su natalità, matrimoni, figli e attesa di vita. Dall’ultimo rapporto Istat emergono alcuni dati che mostrano come la Campania segua una traiettoria tutta sua nei processi demografici rispetto al resto del paese ma anche rispetto al centro Sud. In Campania ci si sposa di più in tempi in cui la tradizione dell’anello al dito va sempre più scemando, si fanno anche più figli ma si vive meno. Ciascuna di queste controtendenze rispecchia probabilmente stili di vita, necessità e livelli di servizi, che sarebbe interessante approfondire in tempi in cui si parla di autonomia differenziata e di distribuzione di risorse pubbliche. Qui vedremo perché e come i campani pensano e vivono diversamente, apparendo moderni e dinamici in alcuni ambiti e indietro rispetto ad altri.
Se è il Trentino Alto Adige a detenere il primato della natalità nazionale che è comunque ai minimi storici (1,2 figli per donna), a fronte di una Sardegna fanalino di coda, la Campania si posiziona terza (dopo la Sicilia) nella classifica nazionale delle nuove nascite. Dunque, in Campania si fanno più figli che in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Toscana, e anche di Basilicata, Puglia e Molise, ma l’età media in cui si diventa genitori è quasi la più alta del paese (32,2 anni). Come per dire, la propensione a generare c’è, ma poi la fatica che si fa a realizzare i progetti di
Demografia Qui ci si sposa di più in tempi in cui la tradizione dell’anello al dito va scemando e si fanno più figli. Ma si vive meno