Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«In Campania servirà un candidato in grado di fare la differenza Proprio come Todde»
Regionali, Castellone (5S): il laboratorio Napoli insegna Il limite dei due mandati elettivi? Si può essere utili in tanti modi
ha detto che è una strada già tracciata.
«Ha ragione. Il fronte progressista proprio a Napoli ha il suo primo laboratorio. In Campania quindi deve stare insieme. Bisogna lavorare a un progetto che risponda alle esigenze dei cittadini campani. L’importante è che ci sia un candidato che incarni questo progetto e quei valori. In Sardegna Todde ha fatto la differenza».
Un vostro ostacolo resta i limite del secondo mandato. Né lei né Fico vi potreste candidare: il diaframma è da abbattere o no?
«Ci sono tanti modi per dare un contributo. Il limite è ai due mandati elettivi, ma si può dare un contributo tecnico o come sta facendo il Presidente Fico si può mettere al servizio del movimento la propria esperienza, anche senza avere una poltrona. Serve impegnarsi a coinvolgere e formare i politici di domani, per fare quel passaggio di testimone di cui il nostro garante parla spesso. C’è tanta parte della società civile che vuole dare un contributo alla politica».
Dunque per voi il terzo mandato di De Luca è irricevibile?
«Noi crediamo nell’alternanza. Lo stesso ruolo per tanti anni non fa bene alla politica. Inoltre oggi la legge sul terzo mandato non è passata quindi non ci sono neanche i presupposti normativi».
Di De Luca lei ha detto di condividere la battaglia contro l’autonomia e per lo sblocco dei fondi Fsc: condivide i contenuti ma anche la forma?
«Sì. Andare a Palazzo Chigi con cento sindaci penso sia stato un segnale forte. De Luca ha il suo modo di fare che piace a tanti cittadini, ha consenso, non lo dimentichiamo. La battaglia contro l’autonomia e lo sblocco dei fondi Fsc ci vede dalla stessa parte perché questo è un governo antimeridionale che dà attuazione al progetto separatista della Lega e poi sottrae risorse importanti al Sud. Sono stati tagliati 8 miliardi di fondi Pnrr destinati al Sud, 2 miliardi da quelli Fsc per destinarli alla costruzione del Ponte sullo