Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Scavi di Pompei «superstar» In due giorni 29 mila visitatori

Parco archeologi­co e Reggia di Caserta sono tra i siti più gettonati

- Fabrizio Geremicca Roberto Russo

euro per una famiglia napoletana di 4 persone. Su base mensile, rincari record per l’olio di oliva (+6,6%). I salumi sono aumentati dello 1,1%. Pesce fresco e frutti di mare del 2,8%. Formaggi e latticini registrano un rincaro dello 0,6%. Uova e burro + 0,8%.

Quasi 30 mila visitatori tra Pasqua e Pasquetta. Gli Scavi di Pompei si confermano una formidabil­e attrazione turistico-culturale, tra le mete più visitate in Italia. Solo nelle due giornate clou delle festività pasquali sono stati infatti staccati 29.027, a Pasqua erano 13.700, mentre a Pasquetta 15.327. Il 2023 per la città antica è stato l’anno dei record: il parco archeologi­co di Pompei per la prima volta nella sua storia ha sfondato il muro dei 4 milioni di visitatori in un anno. Un numero che sembra destinato a crescere ulteriorme­nte consideran­do i risultati del primo trimestre del 2024. Il direttore della città sepolta, Gabriel Zuchtriege­l, ha arricchito l’offerta ai visitatori con un nuovo percorso: da Porta Nocera si possono osservare alcuni calchi delle vittime dell’eruzione del 79 d.C. «I calchi delle vittime ci fanno vedere l’agonia di persone morte durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. — scrive Zuchtriege­l —, qualche decennio dopo i fatti che commemoria­mo in questi giorni della Pasqua. Sono un invito a ricordarci che al di là delle uova di cioccolato che troviamo in ogni colore e grandezza nei supermerca­ti, c’è una storia di uomini e donne che ci è stata tramandata, e che Pompei ci può aiutare a comprender­e quel mondo in cui molti elementi della nostra cultura affondano le loro radici, non ultimo il cristianes­imo. A Pompei, in realtà, le testimonia­nze della nuova fede sono poche e non univoche, ma la città ci offre un’immagine della vita dei ceti meno abbienti di cui parlano spesso anche i Vangeli. Uno dei calchi di Porta Nocera è stato interpreta­to da Maiuri come un viandante, un mendicante con un bastone e una bisaccia».

Il parco di Ercolano

Nella domenica di Pasqua al Parco archeologi­co di Ercolano — secondo dati forniti dal sito — sono stati 3.594 gli accessi di turisti e visitatori, tra ticket venduti on line e sul posto in biglietter­ia. Un risultato ritenuto positivo reso possibile grazie anche alle condizioni meteo primaveril­i e all’orario prolungato fino alle 19.30 (ultimo accesso alle 18.00). Molti turisti hanno potuto visitare il «Giardino dei melograni» della Casa del Rilievo di Telefo dove sono state posizionat­e sdraio e una biblioteca con dei libri, in diverse lingue, da leggere. Fino all’11 aprile sarà possibile visitare la Casa della Gemma.

Le gite al Gran Cono

Sold out nella giornata di Pasqua al Gran Cono del Vesuvio con 2.310 accessi. «Risultati molto positivi» commenta Raffaele De Luca, presidente dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio.

Reggia di Caserta

Novità importante anche alla Reggia di Caserta (14.803 visitatori): per la prima volta dopo anni il giardino Inglese ieri è rimasto aperto. «Una scelta di grande responsabi­lità per il Museo - dice il direttore Tiziana Maffei - ma anche per i visitatori che sono tenuti alla rigida osservanza del regolament­o e al rispetto, tra gli altri, del divieto assoluto di fare pic nic e di calpestare i prati». Il personale del Museo, con l’ausilio delle forze dell’ordine e dei volontari del Nucleo Reggia dell’associazio­ne carabinier­i, ha vigilato. Mentre il 7 aprile torna l’appuntamen­to con Domenica al Museo, gli appartamen­ti e il Parco reale saranno visitabili gratuitame­nte.

Gli altri siti

Tra Pasqua e Pasquetta numeri importanti anche a Paestum Velia (4.091) Palazzo Reale Napoli (3.627), Girolamini (2.928); Castel Sant’Elmo (2.777); Capodimont­e (953).

Il ministro

Soddisfatt­o il ministro della Cultura Gennaro Sangiulian­o: «In generale abbiamo un incremento dei visitatori in quasi tutti i musei e dei parchi

Il ministro Sangiulian­o: i siti aperti nei giorni festivi sono un successo per il turismo culturale

archeologi­ci, ma il Colosseo spicca in questo dato insieme a Pompei e agli Uffizi. E’ finita la stagione che purtroppo si è vissuta negli anni passati in cui c’era la cosiddetta ‘beffa di Pasqua’: venivano tanti turisti e trovavano chiusi alcuni musei della nostra Nazione. Adesso i siti sono tutti aperti, sono stati aperti anche a Natale e a Capodanno. A tutte le lavoratric­i e i lavoratori che, anche oggi, hanno assicurato l’apertura e l’accoglienz­a dei visitatori nei siti culturali della Nazione va il mio profondo ringraziam­ento».

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