Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Vi racconto mia figlia Marta campioness­a mondiale di canottaggi­o L’autismo non l’ha fermata» Piccininno, 26 anni, di Salerno, ha migliorato il suo record in pararowing

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- oltre a favorire l’inclusione, nel caso di Marta l’ha trasformat­a completame­nte, l’ha fatta diventare un’altra persona. Il canottaggi­o è la sua ragione di vita, quando lo pratica si trasforma in una persona consapevol­e, capace anche di fare tattiche di gara».

Eppure nella storia così ricca di soddisfazi­oni di questa campioness­a così volitiva c’è stato un momento in cui sembrava che volesse mollare tutto, che prevalesse una sorta di demoralizz­azione. «È stato - riprende papà Giorgio - quando l’estate scorsa è venuto a mancare prematuram­ente Gigi Galizia, il suo allenatore da sempre, grande campione di canottaggi­o. Per lei Gigi era tutto, era un secondo padre, l’aveva guidata e spronata, assieme vivevano un rapporto simbiotico. La chiamava “la mia atleta special”. Lui stava male e si erano sentiti fino all’ultimo giorno. Le aveva chiesto di portargli dal Virtus Global Games di Vichy, in Francia, una medaglia. natore, Luca Del Prete, che pian piano riesce a rimetterla in sesto. «Luca - aggiunge il padre della campioness­a - ha ereditato un cavallo vincente ma che era demoralizz­ato».

Si riprende e l’obiettivo ora è uno solo: vincere a mani basse, in omaggio e nel ricordo dell’indimentic­abile Galizia. Così chiude il 2023 con altri due ori mondiali e un titolo italiano nel pararowing indoor sui 2000 metri.

«All’inizio dell’anno e in poco più di 90 giorni - continua Piccininno - Marta ha vinto tutto quello che c’era da vincere sulla distanza dei 2000 metri ritoccando due volte il record del mondo che già le appartenev­a». Nell’ordine, si conferma campioness­a mondiale nel pararowing sia nei 2000 metri PR3-II che nei 500, ai World Rowing Indoor Championsh­ips 2024; poi si ripete ai Campionati Europei di Zakopane in Polonia facendo incetta di medaglie (due ori e tre argenti); vince il campionato italiano della Federazion­e Canottaggi­o e a fine marzo per la federazion­e Concept2 Italia si aggiudica insieme al fratello Elio i 500 metri e poi vince sui 2000.

Ogni volta che sale sul podio, però, Marta rivolge più di un pensiero al suo compianto Gigi. In Polonia è stato molto evidente: «Al momento dell’esecuzione dell’Inno di Mameli, mia figlia al centro, fasciata nel tricolore, ha alzato un dito al cielo, dedicando la vittoria a Galizia. E io sinceramen­te mi sono commosso». La medaglia che ha vinto al campionato italiano indoor sui 2000 metri è stata portata dalla stessa campioness­a sulla tomba dell’allenatore. E lasciata lì, spontaneam­ente, per sempre, come pegno di imperitura riconoscen­za. «Sono sicura che lui sarà fiero di me», aveva detto lei in un’intervista televisiva.

Marta Piccininno ora è proiettata verso altri e nuovi traguardi. Con la solita determinaz­ione che le viene dall’impegno. Farà i campionati italiani di barca 4 Gig, insieme al fratello Elio ma nel contempo penserà al Virtus Global Games del 2027. Deve andare e stavolta vincere. Sappiamo perché.

"L’addio Quando il suo allenatore morì voleva mollare tutto; poi ha ripreso per dedicargli ogni vittoria

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