Corriere del Mezzogiorno (Campania)

QUEL FESTIVAL DELL’IPOCRISIA SULL’AUTISMO

- Di Enzo d’Errico

Più che alla giornata mondiale per l’autismo, ieri abbiamo assistito all’ennesimo festival dell’ipocrisia. Sfilate di amministra­tori, cerimonie condite di pietismo ma nessuna iniziativa «politica» capace di dare respiro a chi soffre di questa patologia. Anzi proprio ieri, a suggello della grottesca «parata» allestita dalle istituzion­i, è giunta la notizia che il Tribunale di Napoli ha condannato l’Asl Napoli 1 Centro a risarcire le spese sostenute da una coppia di genitori per le cure private del figlio autistico, non potendo ricevere assistenza in un centro pubblico. Hanno atteso due anni che si liberasse un posto nella struttura e sono stati convocati soltanto dopo aver inoltrato una diffida. Nel frattempo, però, il bambino aveva ottenuto un migliorame­nto della sua condizione grazie alla terapia privata. Cosa gli sarebbe accaduto se la madre e il padre non fossero stati in grado di sborsare la cifra richiesta? Ciò che accade in Campania alla maggioranz­a dei ragazzi colpiti da questa malattia: rimanere seduti in poltrona a dondolarsi e a urlare senza un motivo apparente. Questo nel migliore dei casi. Perché l’autismo, purtroppo, è scandito anche da episodi di aggressivi­tà, e talvolta di violenza, su sé stessi e sugli altri. Attenzione, non parliamo di un fenomeno marginale: sono migliaia le famiglie che, nella nostra regione, affrontano questo calvario ogni giorno in totale solitudine. È come se sulle loro vite fosse inciso un «fine pena mai» che riguarda te ma, soprattutt­o, tuo figlio.

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