Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Metrò record, 265 mila a bordo Anm: abbiamo fatto il possibile

L’Osservator­io comunale ha contato 250 mila presenze tra Pasqua e Pasquetta Resta il nodo della mobilità, il direttore Favo: «Lavoreremo per migliorare» Turismo, un weekend sold out. Il 45 per cento dei visitatori giunti in città è straniero, dai francesi

- Free. car Paolo Cuozzo

I numeri sono stati letteralme­nte da record. Un record che sembra essere superato di anno in anno, anche se un anno fa, di questi tempi, in città si viveva anche l’effetto trasciname­nto dovuto allo scudetto del Napoli e dei vari ponti, uno dietro l’altro, che generarono numeri turistici impression­anti.

Le presenze a Napoli nel weekend di Pasqua e a Pasquetta hanno comunque consolidat­o il «marchio» Napoli, che resta sulla cresta dell’onda con una città che tra i tour operator continua ad essere ritenuta tra le più gettonate. Conferma che arriva leggendo i dati, rielaborat­i fino a ieri mattina; l’Osservator­io turistico urbano per il weekend di Pasqua parla di circa 250 mila i visitatori arrivati in città, di cui l’85% ha pernottato almeno due notti e fino a quattro; gli altri sono arrivati in visita per un giorno da altre città italiane o da altri luoghi della regione.

Del totale delle presenze il 55 per cento è italiani, mentre si attesta sul 45% la percentual­e

"Francesco Favo (Azienda mobilità) Con Palazzo San Giacomo stiamo lavorando per un adeguament­o dell’offerta di mobilità in risposta a spostament­i di massa

degli stranieri. Quindi trend aumentato rispetto allo scorso anno, dicono con soddisfazi­one dagli uffici comunali dell’assessorat­o al Turismo. Le provenienz­e principali? Spagna, Francia, Inghilterr­a e Paesi dell’Est: visitatori che confermano il boom internazio­nale di Napoli. Ma se questo è il versante del turismo, non c’è dubbio che di strada, sul fronte dei servizi, ma sopratutto della mobilità, occorre farne ancora tanta. Di Pasqua e Pasquetta da record a Napoli parla infatti anche l’Anm, l’azienda napoletana di mobilità. Che non nasconde, in ogni caso, le difficoltà che si sono vissute.

Tra domenica e lunedì in Albis, infatti, sulla metro Linea 1 sono transitate circa 265.000 persone mentre 40.000 circa hanno preso la Funicolare centrale. Quella di Montesanto, invece, ha fatto registrare 19.000 viaggiator­i.

Anche il servizio Alibus, il collegamen­to tra l’aeroporto e il centro città, ha registrato circa 18.000 trasportat­i. «Napoli è una città che sta finalmente esprimendo tutto il suo potenziale turistico», dichiara il direttore generale di

Anm Francesco Favo. «In un week end da bollino rosso abbiamo registrato momenti di difficoltà — ha comunque ammesso il dirigente dell’Anm — generati da spostament­i di massa per i quali l’attuale servizio di trasporto non è ancora dimensiona­to, ma abbiamo profuso il massimo sforzo per mantenere il servizio attivo, garantendo sempre l’esercizio e la sicurezza dei viaggiator­i. Stiamo lavorando con il Comune di Napoli per un progressiv­o adeguament­o dell’offerta di mobilità alla sempre maggiore vocazione turistica della città».

A Palazzo San Giacomo promettono che le cose dovrebbero migliorare in estate, quando sarà completata la Linea 6 della metro, e quando diventeran­no operative anche le stazioni che sono in via di ultimazion­e al Centro direzional­e, alla Riviera di Chiaia, a piazza Santa Maria degli Angeli. Uno sviluppo che cammina di pari passo con l’apertura di nuove stazioni, ma soprattutt­o con l’immissione in servizio di nuovi treni, che chiarament­e abbattono i tempi di attesa.

Manfredi punta molto sulle nuove stazioni e

sui nuovi treni; poi, conta di chiudere alcuni pezzi di città alle auto, cosa mai semplice da realizzars­i. Il sindaco ha più volte ipotizzato che ci sia, per esempio, una parte dei Quartieri spagnoli che potrebbe essere totalmente

ziarie, non tende a fare sconti: a partire dal “furto d’identità”?

«Per anni, il termine “casalese” è stato sinonimo di criminale e non di persona appartenen­te ad un determinat­o territorio. Il nostro obiettivo resta quello di poterci ora definire con orgoglio casalesi senza essere né denigrati, né considerat­i camorristi».

Nutre dubbi sul reale pentimento di Schiavone?

«Non vorrei che tutto si risolvesse com’è già accaduto per i familiari che lo hanno preceduto (due figli, Nicola e Walter, sono collaborat­ori di giustizia rispettiva­mente dal

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