Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il sindaco Natale di Casal di Principe «Ora casalese non significa più boss»
Il primo cittadino lascerà a giugno: «Schiavone dica tutto ciò che sa, non faccia come i figli»
2018 e dal 2021 ndr) e che pochi progressi hanno fatto fare alle indagini su quegli anni bui, durante i quali hanno seminato morte e terrore».
Teme un pentimento di facciata per qualche interesse in particolare?
«Tutti hanno il diritto di essere curati. Il primo beneficio che ne ha tratto lui è stato il trasferimento in un luogo dove farsi seguire nelle terapie per la sua malattia. Ma c’è bisogno che si faccia luce su tanti punti oscuri».
A cosa pensa?
«Al periodo in cui il clan ha avuto voce in capitolo su ogni cosa che si muoveva in questo territorio, pretendendo patti e determinando scelte, non tutto è stato chiarito».
Si riferisce alle mani imposte sulla filiera dello smaltimento illegale dei rifiuti?
«È anche questa una storia che fa parte del complesso di rapporti e relazioni cui ho accennato: chi erano quegli imprenditori in rapporti con i clan e che per pochi soldi hanno sversato veleni nelle nostre campagne? Alcune inchieste hanno evidenziato come fossero spesso del Nord ma non sappiamo di più. E da chi sono stati coperti? Questo business è stato attuato con la complicità e il silenzio di chi? Questo deve dire Francesco Schiavone».
A giugno si vota per le amministrative a Casale assieme alle Europee. Qual è il clima?
«Casal di Principe è cambiata molto, io stesso vengo da due mandati consecutivi portati fino al termine senza più scioglimenti per infiltrazioni: non era mai successo. L’uccisione di don Peppe Diana è stata uno spartiacque: ha costituito il punto dove più ha osato la camorra ma anche l’inizio della sua fine. La nascita di associazioni e comitati e una maggiore presa di coscienza sono andate di pari passo con i successi di magistratura e forze dell’ordine. Le parole del presidente Sergio Mattarella, alle celebrazioni del 2023 per don Peppe, hanno certificato che si è voltato pagina. Tuttavia il pericolo di eventuali nuove pressioni della malavita organizzata si può sempre ripresentare e per questo occorre restare vigili».