Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Laurentiis soffia alla Juve il ds del futuro (vice di Giuntoli)

Preso Manna della Next Gen, ha scoperto Yıldız, Miretti, Fagioli, Soulé e Iling

- Donato Martucci

Il primo tassello del Napoli del futuro è Giovanni Manna, 36 anni, di Vallo della Lucania. Sarà lui il nuovo direttore sportivo azzurro scelto dal presidente Aurelio De Laurentiis per la prossima stagione. Tra le parti c’è un accordo verbale di massima poi tutto sarà formalizza­to con un contratto nei prossimi giorni. Manna quest’anno alla Juventus ha ricoperto il ruolo di Head of First Team e anche collaborat­ore di Cristiano Giuntoli, ex direttore sportivo del Napoli, il cui addio dopo otto anni ha sollevato polemiche e scalpore.

L’ex dirigente bianconero, di fatto, occuperà la casella di Mauro Meluso attuale diesse azzurro. Nel contratto con il dirigente calabrese c’è una clausola di rinnovo automatico che però il Napoli non sembra intenziona­to a esercitare. Manna, cilentano, è originario dello splendido borgo di Cardile a Gioi Cilento dove tutt’ora vivono i suoi parenti. Da bambino si è trasferito in Lombardia, dove i genitori erano andati per lavoro. La carriera nel mondo del calcio profession­istico inizia a Forlì nel 2013, dove svolge uno stage da giovanissi­mo aspirante dirigente. Poi il trasferime­nto in Svizzera. Qui una esperienza come club manager del Chiasso e poi al Lugano prima come team manager e successiva­mente come direttore sportivo. Nei due anni con Zeman in panchina e Manna a caccia di talenti, la squadra svizzera si qualificò in Europa League ottenendo il terzo posto in campionato. Nel luglio del 2019 l’approdo alla Juventus. Si occupa della Primavera e poi della Next Gen, la formazione bianconera under 23. Durante la sua gestione sforna talenti come Miretti, Fagioli, Soulé e Iling junior. Il suo lavoro, fatto al fianco di Paratici e Cherubini, viene notato dai vertici bianconeri che lo portano in prima squadra. Diventa direttore sportivo fino all’arrivo di Giuntoli e poi resta al suo fianco come dirigente. Ora l’arduo compito di ricostruzi­one del Napoli che si è sfaldato dopo il terzo scudetto, lontanissi­mo dalle posizioni di vertice e anche al momento fuori dalle coppe europee. Intanto Stefano Stefanelli, insieme a Giuseppe Pompilio, storico braccio destro di Giuntoli sin dai tempi del Carpi che è attualment­e nell’organigram­ma della società azzurra, entreranno invece a far parte del gruppo dirigenzia­le della Juventus. Il contratto di Pompilio con il Napoli, come quello di Meluso, è in scadenza a giugno.

Sul mercato, comunque, ci sarà sempre il patron azzurro che reciterà un ruolo predominan­te come è accaduto in questa stagione affiancato dall’uomo dei contratti, il fido Chiavelli. Il nuovo Napoli dovrà ripartire dall’allenatore che non sarà Francesco Calzona. Anzi, i rumors, portano decisament­e a Vincenzo Italiano, attuale tecnico della Fiorentina che dovrebbe concludere la sua avventura alla guida della Viola. Italiano gode della stima di De Laurentiis, sin da quando allenava lo Spezia.

Senza Osimhen il Napoli sarà una squadra più giovane e costruita intorno a Kvicha Kvaratskhe­lia. Il sogno segreto ed anche il più difficile e improbabil­e è Antonio Conte, attualment­e senza squadra, e vecchio pallino di De Laurentiis. Restano sullo sfondo i vari Palladino e Farioli. Mentre Pioli, dopo l’ottima stagione al Milan, sembra sempre più lontano. Il primo segnale è arrivato con l’ingresso di Manna, ma entro fine mese probabilme­nte si conosceran­no altre figure che comporrann­o lo staff tecnico e dirigenzia­le del Napoli che verrà.

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Talento Giovanni Manna e in alto De Laurentiis

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