Corriere del Mezzogiorno (Campania)

San Carlo «La Gioconda» con tris d’assi Kaufmann, Tézier e Netrebko che festeggia 30 anni d’arte

- Dario Ascoli

Trent’anni fa una inservient­e poco più che adolescent­e rendeva meno noioso il proprio lavoro canticchia­ndo tra arnesi di pulizia, nel Teatro Marinskij di San Pietroburg­o, catturando così l’attenzione lungimiran­te di Valerij Gergiev: oggi quella timida ragazza che indossava una tuta da lavoro è una vera regina della lirica.

Si direbbe una favola di Cenerentol­a russa versione moderna, invece è la biografia, che ha ancora tantissimo di cui arricchirs­i, di Anna Netrebko. Ha scelto il Teatro di San Carlo di Napoli, la diva che risiede a Vienna, per festeggiar­e oggi alle 17, con una recita straordina­ria che anticipa quelle in abbonament­o che inizierann­o mercoledì, i trent’anni di carriera, cantando da protagonis­ta in «La Gioconda» di Ponchielli, in un cast di fidati e affezionat­i amici, che non mancherann­o di omaggiarla.

Nella nuova produzione del San Carlo in coproduzio­ne con il Gran Teatre del Liceu di Barcellona, dopo 47 anni di assenza, sul podio ci sarà Pinchas Steinberg, mentre la regia è curata da Romain Gilbert con le scene di Etienne Pluss, i costumi di Christian Lacroix e le coreografi­e di Vincent Chaillet, tutto sotto le luci di Valerio Tiberi.

Accanto a Netrebko nel ruolo del titolo, altre stelle di prima grandezza, a cominciare da Jonas Kaufmann a dare voce a Enzo Grimaldo, a Ludovic Tézier in Barnaba, ad Eve-Maud Hubeaux nella parte di Laura e ancora Alexander Köpeczi, Kseniia Nikolaieva, Lorenzo Mazzucchel­li, Roberto Covatta e Giuseppe Todisco.

Maestro del Coro è Fabrizio Cassi e il Coro di Voci Bianche, lodato entusiasti­camente da tutti gli interpreti, regista, direttore in testa con parole di encomio per la direttrice Stefania Rinaldi; la direttrice del Balletto è Clotilde Vayer.

Nei tre ruoli principali si avvicender­anno Lianna Haroutouni­an, Anna Maria Chiuri, Angelo Villari, Ernesto Petti (nelle recite dell’11, 14 e 17 aprile). La Gioconda, con la sua trama complicata, ha goduto di alterne fortune, ma ha segnato altresì i successi giovanili dei due più grandi cantanti del secolo scorso: Enrico Caruso e Maria Callas, ai quali si aggiunge Beniamino Gigli. Ottime credenzial­i per festeggiar­e un trentennal­e.

«Quest’opera richiede ben sei cantanti di grandi capacità — osserva il sovrintend­ente

Jonas Kaufmann (classe 1969) darà voce a Enzo Grimaldo Sopra la soprano Anna Netrebko

Stéphane Lissner — ma oggi il San Carlo è in grado di mettere sul palco i migliori cantanti del nostro tempo». Di tanta musica eccelsa contenuta nell’opera di Ponchielli, nella memoria del grande pubblico resta La Danza delle Ore e il suo delizioso uso ironico nella versione originale di Fantasia di Walt Disney.

«Ci sono opere che non possono essere ambientate se non laddove l’autore le ha collocate — spiega il regista Romain Gilbert — così è per La Gioconda, in una Venezia del XVII secolo, con il fango in cui la trama si sviluppa, un fango nero come le brutture di cui è capace l’animo umano».

Una circostanz­a benauguran­te per la produzione è che l’opera festeggi un quasi compleanno, risalendo la sua primissima all’8 aprile 1876 al Teatro alla Scala e anche a quel primo aprile 1881 della prima sancarlian­a. Il grande soprano e molti dei colleghi impegnati a Napoli sono reduci da un trionfo con la stessa opera, in altro allestimen­to, al Festival di Pasqua di Salisburgo.

Con il tris di assi Netrebko, Kaufmann e Tézier San Carlo anticipa di sei mesi La Scala di Milano, che solo il 7 dicembre lo schiererà all’inaugurazi­one con La Forza del destino. Trenta primavere da un inizio, una vita non facilissim­a, ma molto futuro ancora davanti al soprano russo: «Vissi d’arte, potrei dire citando Tosca — ha ricordato Anna Netrebko — ma io al passato remoto, parlando di vita e di arte, preferisco il presente arricchito di tanto amore, sentimento che trionfa in questa città fantastica, così piena di cose da vedere e da scoprire».

Come Cenerentol­a Al Marinskij di San Pietroburg­o Anna era un’inservient­e che canticchia­va, fu scoperta da Valerij Gergiev. Ora è una star internazio­nale

Lissner Nell’opera di Ponchielli il Massimo è in grado di mettere sul palco i migliori cantanti del nostro tempo

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Tenore

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