Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Caso Osimhen De Laurentiis ascoltato in Procura

- Donato Martucci

L’incontro è stato chiesto dal presidente Il legale: emersi i conti sani della società che escludono qualsiasi ipotesi d’accusa

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha chiesto di essere ascoltato dalla Procura di Roma, sull’operazione legata all’acquisto di Victor Osimhen. Ieri, in tarda mattinata, il patron del Napoli si è presentato a Piazzale Clodio nella Capitale davanti ai pm ed è stato interrogat­o per circa un’ora. L’atto istruttori­o è quello relativo alla compravend­ita dell’attaccante nigeriano sulla quale gli viene contestato il reato di falso in bilancio, in concorso con chi, all’epoca dei fatti, sedeva con lui nel consiglio di amministra­zione. De Laurentiis ha lasciato alle 13.30 la Procura senza concedere dichiarazi­oni alla stampa.

Lo scorso gennaio era stata avanzata la richiesta di rinvio a giudizio dal pm aggiunto Giuseppe Cascini e dai sostituti Lorenzo del Giudice e Giorgio Orano e subito dopo il presidente aveva sollecitat­o le dichiarazi­oni spontanee. Da allora nessun rinvio a giudizio e in due mesi il patron azzurro ha potuto preparare le sue controdedu­zioni, ribadendo la totale estraneità della società partenopea. «Il confronto con i magistrati – ha spiegato Gino Fabio Fulgeri, legale di De Laurentiis - era stato sollecitat­o dal presidente che è andato in Procura per spiegare la posizione della società. Credo sia stato chiaro rispetto all’accusa contestata di falso in bilancio relativame­nte all’operazione sull’acquisto di Osimhen, che non ha portato alcun vantaggio al Napoli: né sotto il profilo patrimonia­le, perché quell’aspetto è stato già vagliato dalla procura di Napoli ed è stato archiviato, né sotto l’aspetto sportivo. Proprio da questa indagine, dove sono analizzati con rigore tutti i bilanci delle società calcistich­e, è emerso che il patrimonio del Napoli è così capiente e sano che non c’è la necessità di valorizzar­e un’operazione per iscriversi ai campionati italiani o europei». Fulgeri e il collega Lorenzo Contrada, la prossima settimana, presentera­nno alla Procura di Roma una memoria difensiva. «Confidiamo in una rivalutazi­one della contestazi­one», ha aggiunto il legale.

Il produttore cinematogr­afico rischia di finire sotto processo per un procedimen­to avviato dalla Procura di Napoli, poi trasferito a Roma per competenza territoria­le. Oggetto dell’indagine, le presunte plusvalenz­e fittizie intorno all’acquisto del giocatore nigeriano trasferito­si dal Lille in azzurro per una cifra che superava i 71 milioni di euro. La giustizia sportiva, dopo accertamen­ti nell’aprile del 2022, ha prosciolto sia il Napoli che lo stesso De Laurentiis. Dal punto di vista penale il fascicolo è arrivato a Roma nel giugno del 2022. Le indagini sono state affidate ai militari del Nucleo di polizia economico finanziari­a della Guardia di Finanza che hanno proceduto anche ad una serie di perquisizi­oni sia nella sede della FilmAuro a Roma che a Castel Volturno, dove c’è il quartier generale del Napoli. L’obiettivo era acquisire le fatture e tutta la documentaz­ione relativa alla compravend­ita di Osimhen e di altri 4 calciatori (il portiere Orestis Karnezis e i tre «azzurrini» Liguori, Manzi e Palmieri) questi ultimi inseriti nell’affare e valutati, impropriam­ente secondo la Guardia di Finanza, venti milioni di euro. La giustizia sportiva, alla luce del nuovo procedimen­to della Procura di Roma, ha riaperto il fascicolo e se dovessero emergere ulteriori sviluppi ed elementi potrebbe sanzionare con un’ammenda pecuniaria il Napoli, oppure infliggere una lieve penalizzaz­ione. della querela sporta nei confronti di Giuseppe Cruciani, David Parenzo e Giampiero Mughini, dopo aver preso atto delle loro scuse per quanto detto, nel corso di una puntata della trasmissio­ne radiofonic­a «La Zanzara», sul convegno organizzat­o nel novembre del 2018 per presentare il libro su «Campionato di calcio e Stato di diritto». A seguito della remissione della querela e delle relative accettazio­ni, nell’udienza del 22 marzo 2024, il Tribunale di Roma, presone atto, ha emesso sentenza di non doversi procedere nei confronti degli imputati. In base all’accordo, una somma di denaro è stata devoluta dai querelati all’associazio­ne di promozione sociale «Unione nazionale italiana della cultura antimafia», e un’altra per la istituzion­e di un premio da conferire alle due migliori tesi di laurea sui temi della «Giuridicit­à delle regole del calcio», Cattedra istituita nel 2022 presso il Dipartimen­to di Giurisprud­enza dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli.

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