Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Maschio Angioino, biglietto più caro non per i napoletani

Incassi bassi. Si seguirà l’esempio del Pantheon dove i romani non pagano. Consiglio, salta il numero legale

- Paolo Cuozzo

Il consiglio comunale a un certo punto è saltato per mancanza del numero legale. Sciatteria politica, che ha esposto la maggioranz­a Manfredi a critiche da parte dell’opposizion­e, che comincia tenere il conto delle tante, troppe volte che l’assemblea viene sciolta nonostante la coalizione che sostiene il primo cittadino sia molto ampia e numericame­nte forte.

Diversi i temi che erano calendariz­zati, tra cui il via libera all’ultimo aggiorname­nto della tariffa del bus a 1,50, stabilita già lo scorso anno quando il biglietto della corsa singola è già cresciuto. Ma a sentire l’assessore Baretta, che ha la delega al bilancio e che dovrà attendere le sedute dell’8 e del 9 aprile per ratificare gli aumenti, non c’è alcun caso politico. Ma sopratutto — cosa che interessa i cittadini - per «quest’anno non ci saranno aumenti di tasse, né di tariffe, né di bigliettaz­ione salvo quella già prevista da tempo per il biglietto del bus», giura Baretta, che dalla firma del patto per Napoli in poi ha già dovuto incrementa­re la Tari, l’addizional­e Irpef, la tassa di soggiorno ed ha introdotto la tassa di imbarco.

La seduta saltata ieri, tra le altre delibere, prevedeva quella per le agevolazio­ni ed esenzioni dei servizi a domanda individual­e in vista dell’approvazio­ne del bilancio, atteso in aula la prossima settimana. Per quanto riguarda i servizi a domanda individual­e l’assessore ha spiegato che «dal punto di vista dell’onere non sono previsti aumenti di tariffe né di bigliettaz­ione di alcun tipo. Dalla delibera emerge che c’è uno squilibrio che va affrontato tra situazione a situazione».

Baretta ha portato l’esempio del servizio di refezione scolastica che costa all’amministra­zione 18 milioni ma da cui ne incassa soltanto 7. «In questo caso - ha evidenziat­o l’assessore - non si tratta di aumentare la tariffa ma di ridurre l’evasione.

«C’è però un tema, come il Maschio Angioino — di recente interdetto alle visite turistiche a seguito di un crollo — che ci costa 1 milione e 200mila euro e da cui incassiamo solo 650mila euro, si tratta di valutare quanto possiamo incrementa­re tenendo conto anche del grande flusso turistico». E al Corriere, il responsabi­le delle Finanze del Comune ha spiegato: «L’aumento dell’ingresso sarà sul modello del Pantheon a Roma. Non riguarderà, cioè, i cittadini napoletani — per i quali Castelnuov­o è un simbolo — che continuera­nno a pagare la tariffa di sempre, ma solo i turisti». A Roma, il ministro della

Cultura, Gennaro Sangiulian­o, ha introdotto un ticket da 5 euro per visitare il Pantheon a carico però solo dei turisti ma non dei romani; una iniziativa, questa, a che ha riscosso un enorme successo e portato nelle casse dello Stato somme importanti. Ecco: col Maschio Angioino, anche il Comune, a detta dell’assessore, avendo la necessità di fare più cassa, si accinge a rivedere le tariffe di ingresso. «Dopo l’approvazio­ne del bilancio, l’amministra­zione procederà con un approfondi­mento caso per caso per trovare le soluzioni migliori». Si vedrà.

Polemica Opposizion­i critiche per il rinvio inevitabil­e della seduta dell’assem -blea cittadina

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Risorse L’assessore Pier Paolo Barretta

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