Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sabato con il morbillo al pronto soccorso
Se l’inizio della loro storia a due avesse una colonna sonora sarebbe «Sabato pomeriggio», di Claudio Baglioni. Ma nei pronto soccorso degli ospedali di solito non c’è musica, neanche in quello dell’ospedale Cotugno dove il 9 marzo del 2002 Tiziana Ascione e Pasquale Pagliano si conoscono. Sono entrambi infettivologi e Pasquale è di guardia. Quando arriva un caso di morbillo chiede rinforzi in reparto e si ritrova davanti «la ragazza», come Tiziana viene chiamata dai colleghi più anziani. Lui ha 38 anni e lei 31: è approdata all’ospedale per le malattie infettive da pochi giorni ed è la prima volta che si incontrano. Gestiscono l’emergenza, affrontano altri casi e restano a parlare fitto fitto fino a sera. Hanno entrambi alle spalle lunghe storie, ma sono liberi e pronti a guardare avanti. Lui le chiede di uscire e, combinando turni e impegni, trovano una sera libera. Pasquale sceglie per il primo appuntamento un ristorante che possa essere una cornice speciale, da ricordare. Vanno a La Fenestella a Marechiaro ed è qui che si scambiano il primo bacio. Dopo quindici giorni sono già fidanzati e lui le chiede di sposarlo. Lei accetta e sono entrambi d’accordo sul fatto che non c’è alcun motivo di affrontare un lungo e inutile fidanzamento e di rodare la loro intesa, che sentono già granitica. Le nozze vengono celebrate nove mesi più tardi, compare d’anello è il loro primario Franco Faella. Un matrimonio organizzato a Ravello e scandito da un ritmo dinamico: il sì poco dopo le 19, il taglio della torta intorno alle 23. Viaggio di nozze in Messico, in una atmosfera del tutto lontana dal loro quotidiano, per ricaricare le batterie in vista di impegni professionali destinati a moltiplicarsi. Due anni più tardi diventano genitori di Adriano e le capriole per tenere insieme tutti i pezzi di vite frenetiche si amplificano. Bruciano professionalmente tappe e conquistano successi professionali. In concomitanza con l’emergenza Covid Tiziana approda all’ospedale Cardarelli, intanto Pasquale va all’università di Salerno dove dirige il reparto e le cattedra di Malattie infettive. La passione è un’ottima bussola, che aiuta a eccellere e a tenere il filo conduttore delle loro vite nelle quali riescono a coltivare inaspettati hobby con un approccio intenso. Lui ama il tennis senza riserve — e fin dai primi tempi della loro storia «contagia» Tiziana — e condivide con il figlio, che è ormai un brillante studente universitario, memorabili momenti sulla terra rossa. In famiglia tutti e tre amano moltissimo il mare che vivono come entusiasti gommonauti insieme con Vaniglia, il Golden retriever che è entrato a far parte delle loro vita poco prima della pandemia. Il cane con loro ha condiviso emozionanti avventure in direzione Sardegna, Corsica e alle isole Eolie. Godendo del ritmo delle onde e del piacere di abbandonarsi alle coccole di «padroni» dove scienza, amore e qualche inoffensiva scaramuccia hanno trovato una sintesi mirabile.
"La storia Il mare, il tennis, lo stesso lavoro: da 20 anni insieme per passione