Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Osanna: «Pompei e Albergo dei Poveri modelli di gestione da esportare altrove»
«Le attività sviluppate negli ultimi anni nell’area archeologica di Pompei e il grande progetto di rigenerazione del Real Albergo dei Poveri, rappresentano modelli di gestione esportabili in tutta Italia». Il direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, ha maturato questa convinzione dirigendo fino al 2019 gli Scavi della città vesuviana, ma anche guidando il Mann nell’attuale fase di transizione, in attesa della radicale riqualificazione del Palazzo Fuga che ospiterà il Mann 2. I due esempi virtuosi di valorizzazione del patrimonio storico, su cui l’archeologo invita a riflettere, hanno animato il confronto con l’assessore alle Politiche culturali del Comune di Torino, Rosanna Purchia, e con il consigliere del ministero della Cultura, Laura Valente, nell’ambito degli incontri promossi dalla Fondazione Merita sul ruolo di Napoli nel Mediterraneo. In un panorama che ancora presenta molte ombre in merito alla tutela ed alla fruizione delle antiche vestigia, le due esperienze in controtendenza — una in atto e l’altra in divenire — rilanciano l’inatteso ruolo guida del capoluogo campano per una moderna governance dei beni culturali. «A Pompei — ha ricordato Osanna — cominciammo risolvendo i problemi dei crolli quotidiani dovuti ad un’assenza di manutenzione pluridecennale. Abbiamo poi ripreso le ricerche con nuove metodologie e avviato la manutenzione programmata e costante con squadre interdisciplinari composte da restauratori, ingegneri, architetti, archeologi, storici dell’arte e informatici. Abbiamo fatto scuola se è vero che adesso nel bilancio dello Stato vengono considerate le risorse per gli scavi e la manutenzione programmata delle aree archeologiche». Elemento imprescindibile delle buone pratiche di amministrazione è quello di riuscire a fare rete con le persone e con le istituzioni. Metodo sperimentato da Rosanna Purchia nelle sue precedenti esperienze come sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli e commissario straordinario del Regio di Torino. «Sia a Napoli, la mia città, che nel capoluogo piemontese non ho mai chiesto aiuti — ha