Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Per niente Candida

- Di Candida Morvillo Lella96

Ciao Candida, ho 28 anni e ho conosciuto un ragazzo qualche mese prima che partisse per lavorare all’estero. Mi ha detto subito che non cercava nulla di serio, ma fra noi c’è stato qualcosa di molto intenso e io posso dire, forse per la prima volta, di essere innamorata. Non ero mai stata così bene con nessuno. Ho sperato che, prima di partire, cambiasse idea e mi dicesse che voleva continuare a sentirmi. Invece, un mese fa, se n’è andato e mi ha detto che sarebbe stato felice se fossimo rimasti amici. Ha ribadito che lui non è fatto per le storie a distanza. Se n’è andato e non si è più fatto sentire. Gli ho scritto un paio di volte per sapere come stava andando, ma mi ha risposto dopo giorni senza dilungarsi in dettagli. Vorrei scrivergli per dirgli come mi sento, vorrei sentirlo per dirgli come mi sento e che mi manca. Non riesco a smettere di pensare a lui. Forse anche lui mi pensa, mi dico. Sembrava gli piacessi, penso. Per tanto tempo, non ho voluto avere una storia seria perché temevo che mi avrebbe sottratto tempo ed energia prima agli studi poi al lavoro. E non trovavo mai nessuno per il quale valesse la pena fermarsi. Ma ora che l’ho conosciuto, il «tempo sprecato» non è più una preoccupaz­ione. Al contrario, per lui, sarei anche disposta a ricomincia­re la mia vita dall’altra parte del mondo. Che cosa devo fare? Lo chiamo? Gli scrivo? Ci metto una pietra sopra?

Cara Lella, siamo tutti maestri nel crearci gabbie mentali. Lei, per anni, non ha trovato nessuno di interessan­te anche perché si precludeva a prescinder­e di notare qualcuno di interessan­te. Poi, anche quando ci vietiamo di innamorarc­i, a volte, succede che la vita con prepotenza apre uno squarcio e riesce a indicarci che stiamo sbagliando e che l’amore, quello vero, è un sentimento che moltiplica la nostra capacità di fare le cose, piuttosto che limitarla. Come e perché e in quali condizioni la vita ci riesca è un mistero. Lei quel mistero lo ha toccato e, ora, nulla sarà come prima. Ora, lei sa che nella sua vita, nella lotta quotidiana per sopravvive­re e affermarsi, c’è spazio per farlo in due. Il ragazzo di cui mi parla si trova, probabilme­nte, nella fase in cui era lei prima, coi paraocchi che gli impone l’idea di doversi concentrar­e sulla sua nuova esperienza. Non può biasimarlo, può solo comprender­lo.

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