Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Stretta Pd contro il voto inquinato Picierno: regolamento pretestuoso
La vice presidente del parlamento Ue: «La questione morale come clava per dire: comando io»
toscrizione da parte di candidate e candidati di una dichiarazione contenente, in aggiunta a quanto previsto dal Codice etico del Pd, una serie di vincoli politici ulteriori. Insomma, tutto deve passare sotto la lente di ingrandimento. Ma chi controlla e soprattutto come si controlla? È previsto «l’impegno ad attribuire priorità nel proprio percorso politico e amministrativo ai temi dell’utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, del contrasto di ogni forma di criminalità organizzata e dell’educazione alla legalità — è scritto —. L’impegno per ispirare l’azione politica e amministrativa ai principi di trasparenza, legalità, tensione al bene comune e per sviluppare forme di partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini». Il mancato rispetto delle prescrizioni comporterà «l’esclusione dalle liste Pd e la segnalazione alle Commissioni provinciali di Garanzia. Franco Roberti, europarlamentare e già Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, è stato indicato come supervisore per l’attuazione del Regolamento».
Secondo Antonio Misiani, commissario del Pd Campania, «nessun partito o movimento può salire in cattedra e dare lezioni di legalità ma tutti, noi per primi, hanno il dovere di fare la propria parte».
Per il deputato e coordinatore dell’area Bonaccini, Piero De Luca, «massima intransigenza, ma al tempo stesso bisogna evitare di delegittimare i dirigenti e gli amministratori perbene, chi dedica la propria vita alla politica, alla comunità. Evitiamo di farci fare l’esame del sangue dal M5s. Non accettiamo lezioni di etica, di moralità da nessuno».