Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«No accordi con Israele» Occupato il rettorato dell’università Federico II
Sotto accusa il bando internazionale Maeci
Ieri è stato occupato il rettorato dell’ateneo Federico II a Napoli. L’iniziativa alla vigilia dello sciopero nazionale degli universitari contro il bando Maeci, che scade il 10 aprile. È quello promosso dal ministero per gli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per avviare iniziative di collaborazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia ed Israele. Gli attivisti chiedono che gli atenei non presentino la propria candidatura e che il Maeci sia ritirato. Analoghe richieste sono state avanzate nei giorni scorsi anche da dottorandi e assegnisti dell’Università di Pisa e prima ancora della «Normale», e degli atenei di Torino e Firenze.
A Napoli alcune decine di ragazze e ragazzi sono entrati nel rettorato, hanno calato sulla facciata principale lo striscione «Stop accordi con Israele» e hanno affisso una bandiera palestinese nella sala dove si svolgono il consiglio di amministrazione ed il Senato Accademico. «Siamo stanchi – hanno poi scritto in un comunicato – di attraversare i nostri atenei mentre vengono raccontate bugie su bugie e mentre i luoghi del sapere vengono militarizzati».
Quel bando, ha detto Davide Dioguardi, uno degli attivisti, durante l’assemblea che si è svolta dopo l’irruzione nel rettorato, «è il punto di non ritorno della complicità dell’accademia con il criminale progetto di Nethanyau di cancellazione del popolo paestinese». Il motivo? «Prevede –
A destra il «lenzuolo» degli studenti che protestano nella sede del rettorato ha spiegato Matteo Giardiello, esponente di Potere al Popolo - linee di finanziamento che si concentrano sullo sviluppo di tecnologie idriche e di gestione della distribuzione dell’acqua, di tecniche e tecnologie agricole e sullo sviluppo di tecnologie ottiche che potrebbero rientrare nella categoria dual use».
In sostanza, dietro la cooperazione scientifica si nascondono, secondo i manifestanti, intese di collaborazione utilizzabili da Israele a scopi bellici e militari, anche nell’offensiva in corso ormai da diversi mesi nella striscia di Gaza.
«Questa intesa – hanno denunciato gli studenti — trasmette un messaggio: la morte di migliaia di palestinesi. Tali linee di finanziamento sono in contraddizione con le recenti misure adottate per analoghe, gravi violazioni da parte di altre potenze occupanti». Chiaro il riferimento alle vicende russo–ucraine. Gli occupanti avevano chiesto un incontro con il rettore Lorito, che non c’è stato.