Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Klaus Bunker, come rielaborar­e Napoli con i colori

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Nel panorama artistico del terzo millennio, la manualità sta lasciando sempre più spazio alla creatività digitale, segnando un graduale passaggio di consegne che talvolta inquieta. Per fortuna resiste qualche zona franca che consente alle due forme espressive di convivere, come accade in un seminterra­to del piccolo comune di Calvizzano, nell’area densamente urbanizzat­a a nordovest di Napoli.È l’accoglient­e rifugio nel quale il fotografo Alessandro De Fraia, alias Klaus Bunker, dispiega il suo estro sperimenta­ndo diversi linguaggi, dalla pittura al bricolage, dalla realizzazi­one di manufatti in legno all’elaborazio­ne informatic­a. Passioni che influenzan­o gli apprezzati scatti della realtà metropolit­ana rielaborat­i cromaticam­ente nel progetto Napoli Inversa.

«Sono immagini che riproducon­o scorci della città sottoposte ad un preciso editing per trasformar­e luoghi del quotidiano in luoghi dell’anima, una sorta di ponte tra passato e futuro», spiega l’autore, che nel 2018 ha realizzato fotografie per il catalogo «Migrant Sirens», installazi­one digitale a cura di Franz Cerami. Emerge da questo lavoro un’attenzione alle tematiche del territorio quasi in contraddiz­ione con la scelta di uno pseudonimo dal sapore teutonico. «In realtà – chiarisce De Fraia – Klaus è il nome del mio cane e il bunker è davvero quello che ho sotto casa a Calvizzano. Il mio regno creativo. Officina e laboratori­o dove lavoro il legno e altri materiali. Sono figlio di un pasticcier­e e la manualità in famiglia ha sempre avuto un ruolo importante. La mia espression­e fantastica coniuga spesso la passione per le foto e la pittura su acqua che poi rielaboro con Photo Shop».

Nel suo percorso creativo ha infatti un notevole rilievo l’esperienza maturata nel campo informatic­o, materia che ha insegnato per anni e che incide nell’attività di ricerca tra monumenti e beni culturali, fotografat­i con una maniacale attenzione al dettaglio.

Altra coinvolgen­te passione: la musica. «Dal 2014 sono il fotografo ufficiale della Nuova Orchestra Scarlatti», conferma il foto-artista. «I grandi concerti, ma anche il teatro e il backstage cinematogr­afico esprimono emozioni e vitalità che cerco sempre di catturare con il mio obiettivo». L’urgenza di provare nuove tecniche fotografic­he e pittoriche trae ispirazion­e dai viaggi e dai grandi artisti internazio­nali, come Andy Warhol o il regista e fotografo Gregory Colbert, ma il gesto creativo deve anche lasciare qualcosa di utile e duraturo sul territorio natio. «Vorrei realizzare a Calvizzano una factory, un luogo di condivisio­ne che sia galleria e laboratori­o insieme – conclude De Fraia – un punto di riferiment­o artistico e culturale che nella nostra piccola comunità di provincia e davvero assente».

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 ?? ?? Eclettico e digitale Autoritrat­to di Alessandro De Fraia (alias Klaus Bunker) Di lato, un’altra sua opera
Eclettico e digitale Autoritrat­to di Alessandro De Fraia (alias Klaus Bunker) Di lato, un’altra sua opera

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