Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Colonna Spezzata, la rotonda a mare muore fra basolato pericoloso e rifiuti

Opere ferme da tre anni, l’impresa ha rinunciato. Le transenne aggirate dai bagnanti

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI Tra la fine di dicembre 2020 ed i primi giorni di gennaio del 2021 alcune potenti mareggiate danneggiar­ono a Napoli la murata e la rotonda al di sotto della Colonna Spezzata, in piazza Vittoria. Pietre divelte, basolato sollevato. L’area fu transennat­a in attesa degli interventi di ripristino che avrebbero dovuto essere realizzati dall’Autorità portuale. Tre anni più tardi non una sola pietra è stata risistemat­a.

Sulla sommità della scalinata che conduce al livello del mare continuano ad essere posizionat­e due transenne le quali, almeno in teoria, dovrebbero impedire l’accesso. Passa chiunque, però, anche perché la rete di una delle due barriere è stata bucata e, d’altronde, impedire il transito verso il mare, specie in estate, dopo che in più di tre anni non sono neppure stati avviati i lavori, è una impresa quantomeno ardua. Bottiglie di birra vuote, cartoni di pizza, buste di plastica raccontano bene, peraltro, quanto ancora ci sia da lavorare per diffondere una cultura e una consapevol­ezza del rispetto dei luoghi e dell’ambiente. Il Corriere del Mezzogiorn­o si è più volte occupato della questione e ripetuti sono stati gli annunci da parte dell’Autorità portuale che i lavori sarebbero iniziati. Tutti traditi. La novità — pessima — è che ora non c’è più neppure l’impresa che avrebbe dovuto effettuare l’intervento. Ha rinunciato, fanno sapere in via informale dagli uffici dell’Authority, e di conseguenz­a si dovrà ora capire come procedere. Se con un altro bando o diversamen­te. Certo è che anche nell’estate 2024 ci saranno le transenne che dovrebbero impedire ai bagnanti di scendere giù e che, anche questa volta, saranno inevitabil­mente superate da chi vorrà conquistar­e il suo tuffo ai piedi della Colonna Spezzata.

I lavori di recupero e restauro erano stati affidati dall’Autorità portuale alla Habitat srl, che aveva presentato la sua offerta l’8 agosto 2022 con un ribasso pari all’1,45% sull’importo a base d’asta. Quest’ultimo era di 94.327 euro. Quello in piazza Vittoria, peraltro, non è l’unico tratto del lungomare nel quale i lavori, previsti da tempo, sono bloccati. Offre l’immagine di incompiuta anche il cosiddetto Arco Borbonico, pochi metri oltre piazza Vittoria, procedendo lungo Partenope. Vicenda nota: la struttura, che compare anche in alcuni dipinti e disegni della Napoli dell’Ottocento, è stata anch’essa danneggiat­a dalla potenza del mare. Dopo che finalmente erano stati avviati i lavori di consolidam­ento nell’estate 2022, la struttura è stata sottoposta a sequestro dalla Procura della Repubblica di Napoli nell’autunno del 2023. Non erano state, infatti rispettate le prescrizio­ni impartite dalla Soprintend­enza per il restauto dell’Arco ottocentes­co. L’Autorità portuale ha dovuto, dunque, apportare alcune modifiche sostanzial­i al progetto. Ad oggi, tuttavia, il cantiere appare ancora abbandonat­o e non si vede un solo operaio al lavoro. A differenza che per la murata ai piedi della Colonna Spezzata, tuttavia, per l’Arco Borbonico trapelano notizie confortant­i dall’Autorità Portuale.

«I lavori — informa un tecnico — ripartiran­no al più presto, entro la primavera. Sono state risolte le problemati­che ed è stato approvato dalla Soprintend­enza il nuovo progetto che abbiamo presentato». La speranza — va da sé — è che non si tratti dell’ennesimo annuncio al quale seguirà una cocente delusione.

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L’incuria dei luoghi
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In corsa Eike Schmidt, candidato sindaco per il centrodest­ra alle prossime elezioni comunali di Firenze, lascia il suo ruolo di direttore del museo di Capodimont­e a Napoli

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