Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Manuale per il Cammino di Santiago
«Oltre e più in alto. Manuale per pellegrini sul Cammino di Santiago» (Edizioni dei Cammini) è il nuovo libro del vicedirettore del “Roma”, Roberto Paolo, che sarà presentato domani alle 18 alla Libreria La Feltrinelli in piazza dei Martiri a Napoli. Con l’autore dialogheranno Dionisio Barbierio e Donatella Bernabò Silorata.
una frattura epistemologica nella ricerca, proprio grazie ad un gatto. Ha reso omaggio allo «sguardo del gatto», alla sua intelligenza, alla sua dignità modificando la propria ricerca in conseguenza della soppressione, prevista in un esperimento nel quale era coinvolto, di Speedo (al quale aveva segretamente dato un nome al posto di un numero). «Il suo sguardo mi chiedeva: “Perché proprio io?” Non mi sono mai ripreso da quella esperienza», dice Bekoff, ed ha tradotto il suo disagio ( si può dire dolore!) nella nascita della nuova «etologia profonda». La capacità di «vedere» il dolore umano e delle creature è la precondizione per fare i conti con se stessi e cambiare. La forza delle relazioni assume un peso preponderante nel nostro imparare a vedere e pre-vedere, diventando l’anello magico della responsabilità.
Tutto questo è inciso in un solo termine: «sapere». Imparare a comprendere, grazie al percorso ostico ed avvincente del conoscere. Spesso siamo inchiodati in un eterno presente che ci impedisce ogni
la stessa istituzione nella quale studiano.
Mentre concordo, senza dubbio, con la mozione degli studenti della Normale, approvata dal Senato accademico, che richiede l’immediato «cessate il fuoco per ragioni umanitarie», non posso non riconoscere che l’Università abbia abbandonato la propria vocazione di luogo deputato al confronto tra pensieri diversi. L’Università ha il senso profondo di farsi domande, di distinguere la storia dall’uso politico che uno Stato fa di essa, di favorire la volontà di sapere, la collaborazione internazionale e i progetti condivisi, accompagnando a districarsi tra le situazioni complesse che stiamo vivendo. Da due anni, prima, e da sei mesi, ora, viviamo in un angoscioso clima di guerra sul quale interrogare se stessi. Quello che mi ha stupito, invece, è che alcune delle più prestigiose Università non abbiano promosso, o semplicemente favorito, il «confronto anche aspro e determinato tra tesi diverse. Argomentate e non gridate. Sostenute dall’esercizio della ragione e non imposte»,