Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Manfredi: la testa fuori dall’acqua Abbiamo fatto scelte impopolari pur di salvare Napoli dal dissesto
Il sindaco: «Ora c’è la sostenibilità finanziaria per fare qualunque cosa» Fi e Fratelli d’Italia: un Bilancio da fantascienza, contiene solo tasse e tributi
nimo di agibilità rispetto a una prospettiva di sostenibilità finanziaria della città, prerequisito per fare qualsiasi cosa». Sempre il sindaco ha poi rivendicato: «Abbiamo fatto scelte molto complicate. Sono passati due anni dal Patto per Napoli e fino a due anni fa eravamo in dissesto. Abbiamo preso anche misure impopolari, abbiamo aumentato le aliquote, abbiamo messo delle tasse, abbiamo chiesto dei sacrifici ai napoletani. Tutto è stato fatto con responsabilità e anche con grande senso dell’istituzione. Nessucredeva che saremmo usciti dalla situazione finanziaria in cui eravamo, tutti ci davano come morti. E il fatto che ce l’abbiamo fatta a mettere la testa fuori dall’acqua dev’essere motivo di grande orgoglio per noi e per la città». Manfredi ha poi rilanciato: «La cosa più importante è il piano di assunzioni che dobbiamo continuare a fare. Poter assumere migliaia di giovani, napoletani, entrati in Comune, in Asìa, in Anm, significa che abbiamo dato anche una prospettiva di lavoro a tante persone».
Un emendamento al Dup, intanto, votato dalla maggioranza, ha introdotto anche a Napoli il salario minimo da 9 euro. Decisione contro la quale l’Aicast (associazione del terziario) minaccia anche di ricorrere al Tar perché «rischia di alimentare concorrenza sleale». Tutto è però rinviato alla delibera di giunta che metterà in pratica il Dup, poi si saprà di più su come l’amministrazione intenderà intervenire sul salario minimo. La decisione è passata con 27 sì e la contrarietà di FI, FdI, gruppo Maresca e un astenuto. Tutti respinti, invece, i 700 emendamenti presentati dall’opposizione, che con Forza Italia parla di «Bilancio fantascientifico». Mentre Fratelli d’Italia, a proposito delle parole di Manfredi sul peso dei «sacrifici chiesti ai napoletani», ricorda quanto questo Bilancio contenga «tasse e tributi più alti d’Italia».