Corriere del Mezzogiorno (Campania)

SICUREZZA SUL LAVORO

- Di Giovanni Sgambati Segretario generale Uil Napoli e Campania

Noi come Uil, insieme alla Cgil, sappiamo già cosa fare, perché non lo si fa? Oggi a Napoli, in piazza del Plebiscito e nelle piazze dei capoluoghi di provincia della Campania, come nel resto d’Italia, ci saranno presidi di protesta con lo sciopero di quattro ore per le lavoratric­i e i lavoratori dei settori privati e con lo sciopero di otto ore per quelli del comparto dell’edilizia e di Enel. Scioperera­nno i trasporti, l’industria, i servizi, il commercio, le banche, le poste, la sanità privata, tantissimi settori, anche i pensionati saranno in piazza con noi per dire che non si può morire sul lavoro.

Le altre ragioni che ci hanno portato alla scelta dello sciopero sono generate da importanti necessità come quella, più volta richiesta a questo governo, di un’adeguata e giusta riforma fiscale, quella di un nuovo modello sociale di impresa e la necessità importanti­ssima di difendere la sanità pubblica.

Sono i cardini della piattaform­a per lo sciopero condivisa da Cgil e Uil. Voglio soffermarm­i proprio sulla sanità che è il diritto per antonomasi­a di cui dovrebbe godere un cittadino oltre ad essere un indicatore importante di progresso e civiltà di un paese. Quello a cui stiamo assistendo, attraverso i ripetuti tagli, è un vero e proprio smantellam­ento della sanità pubblica in Italia e poi gli investimen­ti che non si rinnovano, le lunghe liste di attesa che diventano interminab­ili, disumane, le condizioni di molti dei nostri ospedali e del personale ospedalier­o che lavora in numero ridotto e senza sicurezza, sono tutti fatti che dovrebbero vederci quotidiana­mente in piazza. Non a caso, si sono indignati e hanno firmato un appello a sostegno della salute della sanità italiana pubblica anche i grandi nomi della scienza e della ricerca sanitaria. E dove crediamo ci porti l’autonomia differenzi­ata? L’Italia è un Paese che già corre a due velocità, i nostri figli studiano e si formano qui e poi portano idee e competenze all’estero mentre, come scriveva ieri sul Corriere

Paolo Grassi, nel dossier Istat sull’occupazion­e, Napoli e la Campania sono un disastro, maglia nera nell’occupazion­e e primi nella disoccupaz­ione.

Quando si è consapevol­i di ciò che succede intorno a noi, quando si è tutti i giorni a contatto coi lavoratori e si raccolgono le loro esigenze, allora scioperare, che pure ha un prezzo , nel vero senso del termine, diventa un dovere, un atto di denuncia, di indignazio­ne, ma soprattutt­o una scelta di responsabi­lità, quella che abbiamo nei confronti delle nostre lavoratric­i, dei nostri lavoratori che si aspettano risposte sul lavoro, sulla sanità, si aspettano risposte per i loro figli. E allora mi chiedo, il governo come si misura coi cittadini, coi lavoratori? Quale responsabi­lità si assume se continua ad ignorare le esigenze e le richieste del mondo del lavoro?

N

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy