Corriere del Mezzogiorno (Campania)
RISCHI (E BLUFF) DI SALVINI
si mostrassero riluttanti ad assecondare il suo ruolino di marcia. Minaccia o bluff? Personalmente propendo più per la seconda ipotesi.
Già in passato, ai tempi appunto del Papeete 1, Salvini ha sperimentato gli effetti di un salto nel buio, e ne sta ancora pagando il prezzo. Difficile che commetta oggi lo stesso errore contro una Giorgia Meloni sospinta ancora da un forte vento popolare. In realtà, a rischiare, più che il governo, è proprio il Capitano.
L’eventuale stop al ddl Calderoli suonerebbe nella Lega come il segnale che è ora di avvicendare il leader. Una soluzione che per ora il «partito del Nord» sussurra a mezza bocca ma che non mancherebbe di trasformarsi in aperta invocazione qualora l’autonomia differenziata non dovesse vedere la luce nei tempi stabiliti. Salvini bluffa, dunque e il centrodestra farebbe bene ad andare a vedere le sue carte. Non per mettere in discussione gli accordi di maggioranza, ma per respingere questa approvazione a marce forzate di un provvedimento a dir poco controverso e che rischia di trasformare l’Italia in una ridicola Repubblica di Arlecchino.
Occorre trovare una soluzione politica. Una pausa di riflessione. Se ne parli con calma dopo le Europee. Si sconvochi la seduta de 29 aprile. C’e’ un vasto mondo trasversale nel paese reale che dice no all’autonomia. Il palazzo del potere non può ignorare le preoccupazioni e le ragioni di coloro che in maniera civile sono contrari a questo provvedimento. Blindare la Legge Calderoli è un errore da matita blu.Tanto più che anche Giorgia Meloni ha di che perdere in questa vicenda: la faccia, soprattutto. Perché non si è mai visto una destra abitata da patrioti correre tanto allegramente verso l’obiettivo della disintegrazione dello Stato.