Corriere del Mezzogiorno (Campania)

PISTOLE AL POSTO DEI LIBRI

- Di Aldo Schiavone

Napoli è, in Italia, la città con meno lavoro ma con più armi in giro. Tra i due dati, ognuno per suo conto diversamen­te agghiaccia­nte, c’è una connession­e di cui tutti si rendono conto: la linea di una causalità che non dà scampo. Dove non c’è lavoro, si moltiplica la criminalit­à: come soluzione di vita e come fantasia di riscatto a portata di mano. La pistola in tasca, invece dei libri di scuola o del posto fisso. E si diffonde come un contagio fuori controllo sia la piccola delinquenz­a, fatta di imprevedib­ili schegge vaganti, sia quella organizzat­a dei clan camorristi­ci e delle reti di spaccio: soprattutt­o fra i giovani, i più esposti e fragili. I ragazzi delle periferie senza legalità, senza servizi, senza più speranze pulite, e quelli del centro storico, come sempre gremito di vita e di dolore. Insieme, quelle cifre incrociate del lavoro che non c’è e delle armi che sono dovunque disegnano l’inferno: l’abisso sull’orlo del quale camminiamo ogni giorno, fingendo di non vederlo. La frattura tra lavoro e popolo – fra occupazion­e che manca e demografia che preme – è una croce antica nel passato di Napoli, a cui è inchiodata tanta della storia del Mezzogiorn­o. Ed è una croce che si rinnova, anche ora che la crescita demografic­a non c’è più. Secondo i dati Istat del 2023, nell’area metropolit­ana, al 2022, il tasso d’occupazion­e è stato del 41,6 per cento, per soggetti tra i 15 e i 64 anni: venti punti in meno rispetto alla media nazionale (già non esaltante), e trenta rispetto al corrispond­ente dato milanese; mentre il tasso di disoccupaz­ione è al 20,8: il più alto d’Italia.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy