Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Fondi coesione, è ancora duello Il Consiglio di Stato sospende gli effetti dell’ordinanza del Tar
De Luca minimizza, la destra lo incalza. Fitto: avanti per l’intesa. L’Acen: stop lite
ha confermato il presidente della giunta — i tempi non ci sono più per la programmazione culturale, e quindi per il Giffoni Film Festival, per Campania dei Festival, per il Festival di Ravello». De Luca, nel corso del suo monologo del venerdì, si è anche soffermato sui «cacicchi»: termine ora usato dal leader 5 stelle Giuseppe Conte e con il quale si indicano gli amministratori territoriali che in forza del loro potere controllano intere comunità. «I cacicchi — ha replicato — sono quelli che si fanno nominare ministri solo perché sono capicorrente. I cacicchi sono quelli che non lavorano, mentre nei territori bisogna lavorare e sputare il sangue, per cambiare la realtà. I cacicchi sono i miracolati, i parassiti, i cooptati, quelli che senza aver fatto mai nulla stanno sempre in piedi. Sono quelli che magari prendono i vitalizi, e ne conosco qualcuno in Campania, fino a 7 mila euro netti al mese, e poi fa la morale agli altri. I cacicchi sono quelli che hanno la scorta, pagata dallo Stato, per ragioni di prestigio ed esibizionismo. Io — ha ricordato — l’ho rifiutata, diversamente da chi mi aveva preceduto, e cammino per i fattacci miei. I cacicchi sono quelli che magari, dopo aver fatto il presidente della Camera, ma non avendo più nessun incarico, hanno uffici, personale, scorta, privilegi».
Da destra c’è chi reclama le scuse di De Luca a Fitto: Stefano Caldoro addebita all’attuale amministrazione regionale la causa dei ritardi accumulati per «le evidenti inadempienze»; il vice ministro degli Esteri Edmondo Cirielli parla «dell’ennesima sconfitta del governatore campano che, ormai, sembra un pugile suonato». Ma il presidente dei costruttori di Ance Campania, Luigi Della Gatta, invoca una tregua: «Due Istituzioni che rappresentano entrambe lo Stato continuano purtroppo a manifestare conflittualità in materia di Fondi di sviluppo e coesione. È una questione che va risolta al più presto perché sta creando danni enormi a noi cittadini e imprenditori. Lo Stato è unico, spero che al più presto Ministero per le Politiche di coesione e Regione si mettano a tavolino deponendo l’ascia di guerra e risolvano queste criticità. Bisogna arrivare nei più breve tempo possibile alla firma». Medesima sollecitazione dal sindaco di Benevento, Clemente Mastella: «Ritengo che questo pingpong — sottolinea — tra istituzioni e tribunali amministrativi, in un balletto di ricorsi e controricorsi in cui a Roma si dice il contrario di ciò che si sancisce a Napoli, rischi di danneggiare solo le città ed esporre i sindaci al rischio di vedere sfumare risorse importanti come quelle Fsc».