Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La Lega con Gratteri: narcotest a tutti i politici Zinzi: bisogna dare un segnale responsabile. Nappi: sì in consiglio regionale
Il Consiglio di Stato ha sospeso gli effetti della sentenza del Tar Campania che aveva accolto il ricorso della Regione sull’Accordo per la coesione da definire con la presidenza del Consiglio. In particolare, il Consiglio di Stato ha ritenuto corretto l’operato del Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della presidenza del Consiglio per quanto riguarda l’istruttoria in corso fissando l’udienza di merito per il prossimo 13 giugno. Quindi non sono stati rilevati presupposti per ipotizzare la nomina di un commissario ad acta, che lo stesso Tar Campania aveva peraltro indicato come meramente eventuale.
Ma guai a parlare di sconfitta in casa De Luca. Anche perché lui avrebbe voluto inchiodare al muro dell’intesa sullo sblocco dei 6 miliardi di euro circa del Fondo sviluppo e coesione proprio il ministro Raffaele Fitto. Invece, il Consiglio di Stato, anestetizzando la pronuncia del Tar Campania, che aveva dato 45 giorni di tempo al Ministero per definire l’accordo con la Regione, prolunga i termini. Sebbene lo stesso De Luca abbia anticipato che la Regione chiederà di abbreviare l’iter almeno di un mese, con scadenza maggio, per non far saltare la programmazione culturale in Campania, finora privata di risorse.
«Il Consiglio di Stato ha sospeso i termini — è la dichiarazione di De Luca — ma ha detto comunque a Regione e Ministero di addivenire a una celere definizione dell’accordo. E noi siamo pronti a collaborare». Al contrario, il commento della destra è tutto un fuoco d’artificio di esultanza. Mentre Fitto mantiene la sua consueta distanza dal conflitto: «Prendo atto positivamente di questa ordinanza — si limita a sottolineare il ministro —. Per quanto ci riguarda, il Governo proseguirà nelle interlocuzioni necessarie a definire l’Accordo per la coesione con la Regione Campania, confermando un approccio pienamente collaborativo che ha già portato alla sottoscrizione di 17 Accordi e all’avanzamento nella definizione dei restanti 4».
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è tra i primi a togliersi i sassolini dalla scarpa: «La figuraccia di De Luca si commenta da sola e dimostra che con le polemiche non si va da nessuna parte. In questo modo si è prodotto solo un danno ai cittadini della Campania ritardando risorse importanti per la Regione e gli investimenti necessari. De Luca non solo non ha saputo spendere le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione della programmazione 2014-2020, ferme al 37% del totale stanziato di 9,3 miliardi di euro con soli 3,5 miliardi spesi, ma ha alimentato una politicizzazione maldestra che ha prodotto solo disinformazione, ingannando i campani sulle vere responsabilità di questa grave inadempienza».
«Se arriviamo a giugno —
La Lega prova a convertire la provocazione del procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, di sottoporre a narcotest e alcoltest anche i politici, in proposta politica. «Personalmente — ha detto il deputato e vice coordinatore campano della Lega Gianpiero Zinzi in una intervista al Mattino — sono disponibile a sottopormi a qualunque tipo di test antidroga. A mio avviso, tutti i rappresentanti delle istituzioni, compresi sindaci e consiglieri regionali dovrebbero dare un segnale in questo senso. La droga è morte e la politica deve dare il buon esempio». Ma a Zinzi ha fatto eco Severino
Nappi, capogruppo regionale della Lega: «Troviamo opportuna la proposta del procuratore Gratteri per il narcotest ai rappresentanti delle istituzioni. Per questo chiediamo di estenderla anche al consiglio regionale della Campania. Sarebbe un segnale forte e di buon esempio».
Così anche l’altro consigliere regionale Aurelio Tommasetti, ex rettore dell’Università di Salerno: «L’idea di sottoporsi agli esami antidroga è opportuna e rappresenta un segnale importante nella battaglia contro l’uso di sostanze stupefacenti. Siamo da sempre dalla parte della legalità e non possiamo che accogliere con favore la proposta del procuratore capo di Napoli. Una pratica che, per quanto ci riguarda, dovrebbe diventare una prassi istituzionale».
Sulla stessa lunghezza d’onda si esprime l’altra consigliera regionale leghista Antonella Peccerillo. Ma anche Marì Muscarà, pasionaria ambientalista e ora consigliera regionale indipendente: «È giusto che chi prende decisioni — spiega — lo faccia nella maniera più lucida possibile». Gratteri aveva replicato alla proposta di riforma del ministro Carlo Nordio sugli psicotest ai magistrati: «Facciamoli per tutte le strutture apicali della pubblica amministrazione e quindi anche nei confronti dei politici, soprattutto quelli che hanno incarichi di responsabilità e di governo, incarichi regionali e comunali».