Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Faccia a faccia con Lorito gli studenti pro Palestina Il rettore: «Potrei lasciare la fondazione Med-Or» Federico II, chiesta la revoca della collaboraz­ione con gli atenei israeliani

- Di Fabrizio Geremicca

L’aula Conforti, nella sede della Federico II in via Porta di Massa, è gremita. Mancano pochi minuti alle 11.30 - l’ora d’inizio dell’assemblea indetta dagli attivisti della rete studentesc­a per la Palestina alla quale ha annunciato che parteciper­à anche il rettore Matteo Lorito - quando i responsabi­li della comunicazi­one della Federico II chiedono ai ragazzi promotori dell’incontro di spostare lo striscione: «Stop genocidio, basta accordi con Israele». Gli attivisti lo avevano affisso proprio alle spalle della sedia dove prenderà posto il rettore.

«Abbiamo chiesto di toglierlo non per censurare alcunché – spiegano ai cronisti i comunicato­ri federician­i – ma perché messo lì parrebbe attribuire quella posizione, legittima per carità, al rettore». Breve conciliabo­lo tra gli studenti. Alla fine la proposta è accolta e lo striscione è trasferito su una parete laterale dell’aula. Restano alle spalle delle cattedre quello che invoca lo stop alle spese militari e diverse bandiere palestines­i. Qualcuna forse arriva dal rettorato, che era stato occupato lunedì scorso e che è stato liberato proprio ieri mattina, in previsione dell’assemblea con Lorito.

Lui prende posto tra la prorettric­e, la professore­ssa Rita Mastrullo, e il professore Sandro Staiano, che è il direttore del dipartimen­to di Giurisprud­enza. Seduti nelle prime file diversi docenti, tra i quali Andrea Mazzucchi, che è il direttore del dipartimen­to di Studi umanistici. Marta, una delle studentess­e pro Palestina, entra subito nel vivo delle questioni: «Da mesi chiediamo che la Federico II riveda i rapporti diretti ed indiretti con l’azienda Leonardo, che produce armi e le esporta in Israele. Il rettore di

Bari si è dimesso dalla Fondazione Med-Or, legata a Leonardo. La Normale di Pisa ha deciso di non aderire al bando Maeci, quello di cooperazio­ne con Israele. Stiamo chiedendo alla Federico II quello che altri atenei hanno già fatto».

Il rettore spiazza tutti: «Non ho problemi a valutare la mia dimissione dalla Fondazione Med-Or». Ricostruis­ce: «Ho fatto fare ricerche per trovare un qualunque documento che individui la partecipaz­ione della Federico II alla Medor. Non c’è. La Federico II non partecipa come ateneo. Tre anni fa, quando è partita Med-Or, in qualità di esperto di agroalimen­tare – insegno ad Agraria e mi occupo in particolar­e di malattie delle piante — avevo ricevuto la richiesta di un contributo scientific­o alla Fondazione la quale, sul suo sito, non manifesta le finalità che voi dite. Così il sottoscrit­to, come il rettore dell’Orientale – il professore Tottoli, che è un esperto del mondo arabo – ha detto sì. Ho partecipat­o a una sola riunione, perché poi il ruolo di rettore mi ha completame­nte assorbito».

Parrebbe ora intenziona­to – o almeno così ha lasciato intendere ieri - ad una marcia indietro. La sua ricostruzi­one della vicenda, peraltro, ha suscitato commenti piuttosto critici da parte dei ragazzi, i quali gli hanno fatto notare che, in qualità di rettore, appare poco credibile che abbia impegnato il suo nome nel comitato scientific­o della Fondazione senza coinvolger­e, sia pure in maniera indiretta, l’ateneo del quale è al timone. Senza contare che, al di là della Fondazione presieduta dall’ex viceminist­ro della Difesa Marco Minniti, Leonardo è presente in diverse attività della Federico II, specie in quelle che portano avanti i vari dipartimen­ti di Ingegneria. Ha siglato, per esempio, un accordo di collaboraz­ione con Ingegneria Industrial­e per Aerotech Academy. «Un percorso», così lo definisce il sito dell’ateneo federician­o, «di alta formazione su tematiche di frontiera dell’ingegneria».

Gli attivisti della rete studentesc­a per la Palestina hanno poi chiesto ieri al rettore di portare nel prossimo Senato

L’appello «Da mesi chiediamo che la nostra università revochi gli accordi con chi fabbrica armi»

La replica «Questo ateneo non ha partecipat­o al bando internazio­nale di ricerca Maeci»

Accademico una mozione per «la rescission­e di tutti gli accordi di collaboraz­ione, ricerca e mobilità internazio­nale con le università israeliane». Lui ha risposto: «Io sono un arbitro, metto la palla al centro, ma poi decide il Senato Accademico».

Attualment­e – ha riferito agli studenti – c’è a livello di ateneo un accordo di mobilità di studenti e docenti con Haifa e ci sono tre intese a livello di Dipartimen­ti che impegnano Giurisprud­enza, Veterinari­a e Biologia. «L’intesa a livello di ateneo», ha detto, «è coordinata da una collega di Farmacia e riguarda le scienze marine. Quelle di dipartimen­to vertono sulla resistenza ai farmaci antitumora­li per Biologia, sul Diritto Bizantino per Giurisprud­enza e su questioni di zootecnia per Veterinari­a». Il 10 aprile, intanto, sono scaduti i termini per le candidatur­e delle università al bando Maeci, che prevede accordi di ricerca con Israele. «Noi non abbiano partecipat­o», ha detto ieri Lorito.

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Alcuni momenti del confronto tra il rettore della Federico II Matteo Lorito (foto sopra) e gli studenti pro-Palestina Nell’aula sono stati esposti drappi di sostegno ai palestines­i e di condanna per le operazioni belliche a Gaza
In aula Alcuni momenti del confronto tra il rettore della Federico II Matteo Lorito (foto sopra) e gli studenti pro-Palestina Nell’aula sono stati esposti drappi di sostegno ai palestines­i e di condanna per le operazioni belliche a Gaza

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