Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Teresa Mannino: il mio show, un incontro con il pubblico Con «Il giaguaro mi guarda storto» l’attrice siciliana torna da stasera in scena all’Augusteo
«Durante il mio spettacolo, che sarà un vero e proprio incontro con il pubblico, potrete danzare con me, guardare in silenzio, fare domande o dare risposte». È questo il vademecum per lo spettatore di «Il giaguaro mi guarda storto», il monologo ideato, diretto e interpretato da Teresa Mannino, attrice comica con alle spalle una laurea in Filosofia e un passato di teatro di prosa.
Da stasera alle 21 e fino a domenica sarà in scena al Teatro Augusteo, di nuovo a Napoli dopo alcuni anni di assenza, prima della pandemia, quando aveva proposto il suo intelligente cabaret in due tournée: quella di «Sono nata il ventitré» e quella di «Sento la Terra girare». E stavolta presenterà un testo a cui hanno collaborato alla scrittura anche Giovanna Donini e Maria Nadotti.
«Ritorno sui palchi dei teatri – continua l’arguta attrice palermitana - piena di desideri, racconti e interrogativi. Il primo desiderio è quello di ritrovarvi, scambiare sguardi con ogni spettatrice e con ogni spettatore seduto in platea dalla prima all’ultima fila, nessuno escluso, per scoprire chi siamo diventati dopo questa assenza epocale». Domande a cui la brillante entertainer venuta fuori dalla ricca «cantera» dello «Zelig» televisivo - passata poi anche per esperienze cinematografiche con registi come Luca Lucini, Carlo Vanzina, Enrico Oldoini, Luis Prieto, Gianfrancesco Lazotti e Paolo Costella - risponderà spaziando con massima libertà da un argomento all’altro. «Mi muoverò fra i racconti d’infanzia e la difficile relazione che abbiamo con l’attesa, fra la perplessità che abbiamo un po’ tutti nei confronti degli animali umani e la grande stima che nutriamo per le formiche. Filo conduttore sarà quindi il desiderio, lo stupore vitale che accende sogni, infuoca i cuori e libera il movimento». Ma senza forzature per chicchessia. «Potrete anche chiudere gli occhi – conclude Teresa -, ascoltare le mie parole come fossero una ninna nanna e addormentarvi, l’importante è non smettere di sognare e tenere gli occhi ben aperti una volta fuori dal teatro».