Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Luca commissaria la Camera di commercio di Napoli
De Luca, presidente della giunta regionale della Campania, ha commissariato ieri il Consiglio della Camera di commercio di Napoli. L’iniziativa è stata adottata perché «è decorso il periodo massimo di proroga dalla scadenza, che è di sei mesi». L’organo elettivo, che dura in carica cinque anni, si era insediato il 15 ottobre 2018. Il mandato dei consiglieri era dunque cessato il 15 ottobre 2023.
L’assemblea avrebbe dovuto essere stata già rinnovata, dunque, ma non è accaduto e nel frattempo si è consumata una battaglia giudiziaria scaturita dalla esclusione dalle procedure elettorali che gli uffici camerali avevano decretato per talune associazioni. Contestavano ad esse diverse irregolarità, per esempio la mancanza della firma originale all’atto della presentazione della documentazione oppure il deficit di rappresentatività a livello provinciale. Alla fine i magistrati amministrativi hanno riammesso tutti gli esclusi. Il commissario nominato da De Luca si chiama Maria Salerno ed è una dirigente regionale che svolse il medesimo ruolo alcuni anni fa, dopo la presidenza di Maurizio Maddaloni. «Il commissariamento — informa il comunicato che è stato diramato ieri dalla Regione — è stato disposto per il tempo strettamente necessario alla ricostituzione dell’organo e comunque per un periodo di non oltre 60 giorni». E prosegue la nota: «Con lo stesso decreto di nomina del commissario è stato demandato alla competente direzione generale per lo Sviluppo economico e le Attività produttive della giunta regionale il sollecito completamento del procedimento finalizzato alla nomina del nuovo Consiglio camerale, allo stato in corso».
Gli uffici dell’ente di piazza della Borsa hanno raccolto nei mesi scorsi le istanze di partecipazione delle varie associazioni ed hanno valutato — non senza controversie e ricorsi ai giudici amministrativi, come si ricordava poc’anzi — i documenti. La Regione valuterà il peso di ciascuna associazione, la sua rappresentatività e sulla base di ciò assegnerà ad ognuna di esse un certo numero di consiglieri.
Le convocherà, poi, e chiederà a ciascuna di indicare i nomi per il Consiglio della Camera di commercio di Napoli. A valle delle ulteriori verifiche, quest’ultimo s’insedierà. Nel corso della seconda seduta sarà votato il nuovo presidente. Aicast, Coldiretti, Confartgianato, Casartigiani (quest’ultima nel Consiglio appena commissariato esprimeva Fabrizio Luongo come vicepresidente) punteranno alla riconferma di Ciro Fiola, che ha la sua roccaforte nell’Aicast. Le associazioni storiche — Acen, Unione industriali, Confcommercio, Compagnia delle Opere e Confesecenti — proveranno a sbarrare il passo al presidente uscente. Potrebbero proporre — ma i giochi non sono chiusi — Pietro Russo, presidente e direttore di Confcommercio Campania. Fiola ieri sulla sua pagina Facebook ha rivendicato in terza persona il merito di lasciare «una Camera diversa da come l’abbiano ereditata. Era distrutta e senza dignità, oggi è efficiente e rappresentativa». Una valutazione opposta rispetto a quella di chi, in questi anni, è stato alla opposizione nell’ente camerale.
La nomina Per il vertice dell’ente è stata incaricata la dirigente regionale Maria Salerno