Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ingv: nessun segnale di eruzione imminente Ma è polemica sul documentario elvetico
Allarmi, timori e polemiche. Fa discutere e molto il documentario della Tv svizzera di lingua italiana Rsi sui Campi Flegrei e sui possibili scenari in caso di eruzione. Il «Corriere del Mezzogiorno» ne ha doverosamente dato conto ieri (senza peraltro condividerne il contenuto). Secondo gli autori del documentario anche Napoli rischierebbe la distruzione e la sepoltura sotto trenta metri di cenere vulcanica, come una nuova Pompei.
Così in serata sono stati costretti a intervenire i massimi vertici di Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, con una lunghissima nota per chiarire che il documentario elvetico rappresenta «una informazione non basata su dati e che ignora completamente tutte le importanti attività scientifiche e di pianificazione che hanno visto e ancora vedono scienziati e Protezione civile lavorare fianco a fianco per gestire al meglio la pericolosità vulcavive nica». Per Ingv «sviluppare un racconto che mette insieme quanto avvenuto nelle due più devastanti eruzioni che hanno sconvolto i Campi Flegrei con quanto sta avvenendo in questa fase bradisismica, è solo un esercizio di sfoggio di grandi effetti speciali per chi realizza documentari. Tutto ciò — continua la nota — non ha alcun senso scientifico e soprattutto è una informazione dannosa che sfrutta il sensazionalismo e raccoglie l’attenzione dello spettatorelettore terrorizzandolo».
Ingv illustra anche quale potrebbe essere l’entità di una prossima eruzione: «Anche se lo scenario con la più alta probabilità di accadimento è quello di una eruzione piccola (Monte Nuovo 1538), come scenario di riferimento per una futura eruzione è stato scelto quello relativo alla fase più intensa di una eruzione di grado medio (Astroni 4.000 anni fa)».
E ancora: «La possibilità che la prossima eruzione sia del tipo Ignimbrite Campana/Tufo Giallo napoletano è bassissima». Se ciò accadesse «si genererebbero segnali macroscopici che non sfuggirebbero al nostro sistema di monitoraggio ma anche a chi nell’area». Tutto il resto per Ingv «sono opinioni, anche se dette da stimati colleghi stranieri». Per il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi «la situazione è sotto controllo»; per il suo omologo di Pozzuoli, Gigi Manzoni, quello prospettato nel documentario «è uno scenario immaginario e molto remoto, sta nella fantasia delle persone».
Anche per gli studiosi napoletani il documentario elvetico contiene «esagerazioni», mentre il problema reale riguarda il piano di evacuazione per rischio vulcanico che a giudizio di tutti «non è adeguato»
Su Radio Marte durante la trasmissione «La Radiazza», il decano dei vulcanologi Giuseppe Luongo, già direttore dell’Osservatorio Vesuviano ha giudicato «superficiale e inattendibile quanto viene detto dalla tv svizzera. Anche alcuni ottimi ricercatori — ha aggiunto Luongo —sostengono qualcosa che è molto lontano nel tempo, ci
Gaetano Manfredi Sono fenomeni ciclici, incidono sulla psicologia delle persone ma non impattano sulla sicurezza abitativa
Giuseppe Luongo Il vero problema è che manca un piano B, cioè un piano di evacuazione a eruzione già iniziata