Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Dobbiamo crederci è l’occasione per una svolta
Ora è ufficiale: la Puglia si candida ad ospitare, l’Ema, l’Agenzia europea per il farmaco. Il Consiglio regionale ha approvato, all’unanimità, una mozione che impegna il presidente della Regione «ad assumere tutte le possibili iniziative». Dopo 50 giorni dal primo editoriale con cui il Corriere del Mezzogiorno ha evidenziato l’importanza dell’occasione, il dado è tratto.
La Puglia, e Bari in particolare, possono sperare, quantomeno possono giocarsi una partita che, indubbiamente, è difficile. D’altronde l’Ema è una delle più grosse agenzie europee e gli interessi in gioco sono molti. Ma Bari ha le carte in regola. Lo ha dimostrato nel corso dell’incontro dei ministri economici del G7, con un’ospitalità di qualità in tutta l’area metropolitana e una cornice all’altezza della situazione. Lo ha dimostrato anche in occasione del dono di alcune reliquie di San Nicola alla Chiesa ortodossa russa. L’evento, al di là dell’aspetto religioso, è indubbiamente un importante momento di dialogo con Mosca. San Nicola e le reliquie donate, mettono la città di Bari in una posizione favorevole nel rapporto con il mondo russo e, in generale, con l’Oriente.
L’Agenzia europea per il farmaco arriverebbe quindi in un territorio ricco di relazioni, centrale rispetto a equilibri geopolitici ed economici di notevole importanza a livello mondiale. Lo ha capito immediatamente il tessuto produttivo e culturale regionale nel suo complesso che ha reagito in maniera positiva alla proposta del Corriere del Mezzogiorno. A cogliere per primo l’occasione è stato il mondo della ricerca pugliese. Sono intervenuti ricercatori del Cnr di Bari, Michele Trotta dell’Istituto per i processi chimico-fisici e Michele Saviano, presidente dell’area di ricerca di Bari e direttore dell’Istituto di cristallografia. A ruota sono seguiti interventi che hanno tessuto la trama di un dibattito ricco, alto e qualificato.
La politica è intervenuta con l’assessore regionale Sebastiano Leo, che ha ricordato la presenza in Puglia di uno dei distretti tecnologici del farmaco e dei prodotti per la salute più avanzati d’Europa, il sottosegretario al Miur, Angela D’Onghia, il deputato Rocco Palese di Direzione Italia e il consigliere comunale Filippo Melchiorre. Il mondo accademico si è reso partecipe con i rettori del Politecnico, Eugenio Di Sciascio e dell’Università degli studi di Bari, Antonio Uricchio e il direttore del Dipartimento di Farmacia e di Scienza del farmaco, Roberto Perrone. Infine è intervenuto il mondo imprenditoriale con il presidente della Sezione sani- tà di Confindustria Bari e Bat, Sergio Fontana e il presidente di Federazione sanità di Confcooperative Puglia, Mario Abate.
A diversi livelli la Puglia si è espressa e ha dato il suo appoggio a un’iniziativa che può essere un grande volàno di sviluppo. Almeno sul piano teorico la regione ha ritrovato la capacità di fare sistema e di riflettere sulla possibilità di uno sviluppo diverso. Dal dibattito molto è emerso sulle possibilità della Puglia, su un aspetto, però, non ci si è soffermati abbastanza: con l’Ema il Mezzogiorno potrebbe realmente cambiare pagina. A patto, però, che il Paese se ne renda conto.
Adesso è il momento dell’impegno. Nelle mani del governatore, Michele Emiliano, e del sindaco di Bari, Antonio Decaro c’è una sfida ardua. Occorrono caparbietà, intelligenza, strategia, capacità di intessere relazioni. Ma ne vale la pena, i pugliesi lo meritano.