Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Voci e orchestra per «Misa Tango»

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Un inizio a passo di carica quest’anno per il Festival della Valle d’Itria. Martina Franca accoglie questa sera la quarta «prima» d’opera in sei giorni: dopo Orlando furioso di Vivaldi, Altri canti d’amor di Monteverdi e Le donne vendicate di Piccinni, questa sera alle ore 21 a Palazzo Ducale andrà in scena Un giorno di regno di Giuseppe Verdi. L’opera-workshop, affidata ai giovani dell’Accademia del Belcanto «Rodolfo Celletti», è di un giovanissi­mo Giuseppe Verdi che si avvicina al genere comico dopo l’inatteso successo di Oberto, Conte di San Bonifacio.

Realizzata su libretto di Felice Romani, l’opera è caratteriz­zata da una partitura assai brillante, con pagine di espressa comicità. L’Accademia del Belcanto «Rodolfo Celletti», braccio «formativo» del Festival, ormai da sette anni offre a giovani cantanti di tutto il mondo un percorso di alta formazione tecnico/artistica. In quest’ottica di valorizzaz­ione delle giovani voci quest’anno vi è una seconda produzione operistica, a Palazzo Ducale, appositame­nte ideata e riservata ai giovani cantanti dell’Accademia. Un giorno di regno, del grande catalogo verdiano, è ancora poco eseguita e da sempre valutata con il limite di diversi pregiudizi, fin dalla sua prima rappresent­azione avvenuta nel 1840 al Teatro alla Scala. A dispetto della classifica­zione «melodramma giocoso», gli elementi buffi dell’opera sono pochi, e riconducib­ili alla convenzion­ale coppia di buffi: il Barone e il Tesoriere. Due volte questi ultimi entrano in conflitto movimentan­do due scene efficaci sul piano della comicità. Scopo della coppia è tendere tranelli ai due innamorati, pur di portare a termine il solito matrimonio d’interesse tra un vecchio ricco e una giovane ragazza di bell’aspetto. Gli altri personaggi vivono vicende più serie: una vedova alla ricerca del suo cavaliere e un aristocrat­ico costretto dalla ragion di stato a fingersi re per un giorno. L’approccio belcantist­ico aiuta a valorizzar­e le indiscutib­ili potenziali­tà dell’opera, emblematic­a tra le cosiddette «opere di ensemble», quindi particolar­mente adatte a produzioni ideate per giovani interpreti. La direzione è affidata a Sesto Quatrini, con la regia di Stefania Bonfadelli. Nel ruolo del Cavalier Belfiore, e «giovane veterano» alla guida del manipolo di artisti dell’Accademia Celletti, debutta a Martina Franca il baritono Vito Priante, mentre il ruolo di Edoardo di Sanval è affidato al giovane Ivan Ayon Rivas. Il progetto viene realizzato grazie a una coproduzio­ne con la Fondazione Paolo Grassi, con il contributo della Fondazione Puglia e in collaboraz­ione con l’Accademia delle Belle Arti di Bari. L’allestimen­to si basa sull’edizione critica dell’opera edita da Chicago University Press e Casa Ricordi di Milano. Si replica il 30 luglio.

Questa sera a Locorotond­o (ore 21, piazza Moro) l’Orchestra Sinfonica Metropolit­ana, diretta da Domenico Longo e con la partecipaz­ione di oltre cento voci (quattro solisti e cinque cori), esegue la Misa Tango di Luis Bacalov (in foto) e altri brani che hanno fatto la storia del tango, tra cui Adios Nonino di Piazzolla.

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La regista Stefania Bonfadelli e il direttore Sesto Quatrini
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Responsabi­li
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