Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Folla di bimbi a Ischitella per l’ultimo saluto a Nicolina
Folla a Ischitella per i funerali della ragazzina uccisa dall’ex della madre Applausi e centinaia di palloncini bianchi. Erano presenti anche tanti bambini
Oltre mille persone hanno affollato la chiesa di San Francesco a Ischitella, dove il parroco don Dino Iacovone ha celebrato il rito funebre per Nicolina Pacini, la 15enne uccisa con un colpo di pistola in pieno volto dall'ex compagno della madre, Donatella Rago. Tante le persone rimaste fuori dalla chiesa arrivati dai comuni vicini. Tra loro anche tanti bambini. «Per la seconda volta, in unaMsaeststiimilaiannao, ,ltaognlioasmtroasuPbuigtoliuanèdu stretta in un abbraccio di dolore: prima i funerali di Noemi, a Specchia, nel profondo Sud; oggi (ieri, ndr) quelli per Nicolina» ha detto il parroco durante l’omelia e poi ha parlato «terribile peccato di femminicidio».
Due funerali in meno di una settimana. Due ragazzine di 16 e 15 anni ammazzate brutalmente in Puglia. Prima Noemi di Specchia, poi Nicolina di Ischitella. Lo ha ribadito anche don Nino Iacovone nella sua omelia durante la cerimonia funebre di Nicolina Pacini che si è celebrata ieri pomeriggio nella chiesa di San Francesco. «Per la seconda volta, in una settimana, la nostra Puglia è stretta in un abbraccio di dolore. Una terra che ci invidia il mondo, in cui alla luce splendida delle sue albe, si alterna l’oscurità della violenza, alla bellezza dei suoi paesaggi, l’orrore per questi crimini; alla santità che ha benedetto questa nostra diocesi, con San Michele Arcangelo e con San Pio da Pietrelcina, il terribile peccato del femminicidio».
Erano più di mille le persone che ieri hanno affollato la chiesa di Ischitella e tra loro, oltre ai genitori, i nonni e il fratellino di Nicolina, c’erano anche il presidente della Regione, Michele Emiliano, il sindaco di Ischitella, Carlo Guerra e autorità civili e militari. Poi c’erano famiglie e tanti bambini arrivati anche dai comuni vicini.
Nicolina è stata uccisa dall’ex compagno della madre che mercoledì mattina le ha sparato un colpo di pistola sul volto con una pistola calibro 22. La quindicenne era stata fermata dall’uomo mentre andava a scuola: lui, Antonio Di Paola, 37 anni, pretendeva di sapere in quale città si trovasse la madre. Nicolina non ha risposto alla sua domanda e l’uomo, secondo la ricostruzione dei fatti, senza esitazione le ha sparato. Con la stessa arma, dopo qualche ora, si è tolto la vita. I carabinieri hanno trovato il suo cadavere nelle campagne di Ischitella. La ragazzina è morta in ospedale il giorno successivo.
«Non vediamo più il viso angelico, sorridente, gioioso e delicato di Nicolina - ha detto ancora il parroco - in questi giorni lo abbiamo visto troppe volte in tv e sui social. Non avremmo voluto. Avremmo desiderato incontrarlo ancora in piazza, sulla villa, vicino alla chiesa, in giro per le strade, sui banchi di scuola. Ma non lo abbiamo perso, seppur ci è stato rapito con violenza. La nostra fede e la preghiera della chiesa afferma che il suo volto è ormai nascosto nel volto di Cristo. Il volto di Cristo è in croce e Nicolina ha sopportato un sacrificio crudele. Nicolina non è qui, è risorta con Gesù. Vive la vita nuova, la vita con Dio. Una vita senza più sofferenza e dolore, dove niente fa paura perché c’è solo pace e luce». I volti delle persone in chiesa erano tutti rigati dalle lacrime, i familiari avevano lo sguardo fisso sul feretro bianco di Nicolina. Nei loro occhi la disperazione e la ricerca di un perché. Mentre il parroco proseguiva l’omelia: «Ora qui si fermano le indagini sociologiche e investigative si ferma la morbosa ricerca e i pettegolezzi vari. Si fermano le voci di rabbia e ingiuria. Risuona la parola di Dio, consolatrice, che ridona speranza al nostro cuore afflitto».
Quando la bara di Nicolina è uscita dalla chiesa al termine della cerimonia c’è stato un lunghissimo applauso e tanti palloncini bianchi sono stati lanciati verso il cielo.