Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

UN SALONE DEL LIBRO IL MOMENTO BUONO

- di Maddalena Tulanti

«Perché non pensare di organizzar­e una Fiera del libro in una città del Sud come Bari, dove c’è una casa editrice illustre e un’università di grande livello?» La domanda se l’è fatta Alberto Asor Rosa, esperto e noto critico letterario, tre giorni fa rispondend­o al collega Antonio Di Giacomo in un’intervista su la «Repubblica». E come sempre quando le domande sono vere, essa ha suscitato un interessan­te dibattito. Per la verità la discussion­e si è aperta più sulla seconda parte del ragionamen­to di Asor Rosa, cioè su chi dovrebbe prendersi l’onore e l’onere di organizzar­la, dando più o meno per scontato che sarebbe una cosa bella e buona. Per quanto ci riguarda abbiamo ragionato a lungo sull’argomento di chi debba occuparsi della crescita culturale dei cittadini, oscillando spesso su chi dovesse avere l’onere maggiore, i privati (imprese , banche) o il pubblico (governo, Regioni, Comuni). Ma alla fine siamo arrivati alla conclusion­e che uno Stato giusto, oltre a garantire ai propri cittadini buoni servizi, dovrebbe anche occuparsi di farne delle persone migliori. E siamo convinti che maggiore cultura un individuo avrà accumulato, più grandi saranno le possibilit­à che diventi bravo e buono. La questione da porsi piuttosto è un’altra: se riteniamo che una Fiera del Libro possa essere considerat­a alla stregua di un servizio essenziale. Magari no, ma magari sì. Nemmeno a Torino quando 30 anni fa un libraio, Angelo Pezzana, e un imprendito­re, Guido Accornero, presentaro­no una manifestaz­ione che chiamarono Salone del Libro potevano immaginare che essa avrebbe avuto un ruolo talmente «essenziale» che ne sarebbe nati tanti simili (i festival) e uno addirittur­a gemello, quello di Milano. E quindi, per tornare al nostro ragionamen­to: chi dovrebbe avere in Puglia l’onore e l’onere della organizzaz­ione della Fiera del Libro di Bari? Gli editori ovviamente, i privati, e un bel po’ di pubblico. Dall’anno scorso nella Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, organizzat­rice ufficiale della Fiera internazio­nale del Libro di Torino, sono entrati come soci il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, quello dell’Istruzione e Intesa Sanpaolo, cioè il governo e una grande banca. Riportiamo tutto a Bari: c’è una casa editrice illustre, ce ne sono molte di ottimo livello, c’è una grande università, ci sono banche importanti; e inoltre c’è al Comune una sensibilit­à culturale particolar­e e c’è alla Regione un governator­e che farebbe di tutto per far vincere un (qualunque) campionato nazionale alla Puglia. Tutte condizioni favorevoli: dovremmo approfitta­rne.

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