Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Petruzzelli: «Bari sporca? Ci sono ritardi, ma date tutti una mano»
L’assessore Petruzzelli dopo la denuncia del Corriere: «L’Amiu si sta riorganizzando, ma i cittadini siano più puliti»
«Bari non è una città sporca in termini assoluti, ma è afflitta da fenomeni che alterano – aumentandola – la percezione di scarsa igiene da parte dei cittadini». Così l’assessore comunale all’Ambiente, Pietro Petruzzelli, dopo il reportage pubblicato ieri dal Corriere sulle condizioni insegne di alcuni marciapiedi, strade e sottopassi. Per l’assessore anche i cittadini dovrebbero fare la loro parte. Non è un caso che dall’inizio dell’anno siano state elevate più di duemila sanzioni, «un numero incredibilmente alto», commenta Petruzzelli. Ma è quindi è tutta colpa dei cittadini? «No», ammette l’assessore, ma «c’è sempre un concorso di colpe». Certo l’Amiu deve rendere più efficiente il servizio. Il nuovo presidente ha ereditato un’azienda molto solida dal punto di vista economico, grazie al lavoro del suo predecessore, e sono stati compiuti molti passi in avanti nel processo di chiusura del ciclo dei rifiuti. Ma tante altre cose sono da migliorare».
«Bari non è una città sporca in termini assoluti, ma è afflitta da fenomeni che alterano – aumentandola – la percezione di scarsa igiene da parte dei cittadini». L’assessore comunale all’Ambiente, Pietro Petruzzelli, replica al malcontento dei baresi in materia di igiene pubblica e prova a spiegare anche quanto segnalato nel reportage pubblicato ieri dal Corriere.
Assessore, sta dicendo che la sporcizia è solo una percezione dei cittadini che, in realtà, sbagliano?
«No, assolutamente. Ma faccio un esempio. La cattiva abitudine di molte persone di lasciare i sacchetti dei rifiuti per terra, accanto ai cassonetti, dà certamente un’immagine peggiore di quella che è la realtà. Neanche un’ora fa ho litigato con un cittadino che stava conferendo fuori orario e che, dopo il mio appunto, ha risposto che tanto, poi passa il netturbino. Non è un caso che dall’inizio dell’anno siano state comminate più di duemila sanzioni, un numero incredibilmente alto».
Quindi è tutta colpa dei cittadini?
«Anche in questo caso la risposta è no. C’è sempre un concorso di colpe».
Le colpe di Amiu Puglia quali sono, allora?
«Bisogna rendere molto più efficiente il servizio offerto. Il nuovo presidente ha ereditato un’azienda molto solida dal punto di vista economico, grazie al lavoro del suo predecessore, e sono stati compiuti molti passi in avanti nel processo di chiusura del ciclo dei rifiuti. Ma tante altre cose sono da migliorare». Quali? «Prima di tutto la riorganizzazione dei servizi. Una strada che stiamo facendo insieme. Rimodulare le sezioni di spazzamento calibrandole sulle risorse umane effettivamente presenti, in modo da rendere tutto più efficiente. Stiamo anche preparando un nuovo appalto per il diserbamento, una nuova tecnica che permetterà di rallentare la ricrescita dell’erba non utilizzando più elementi chimici, ma acqua e prodotti a novanta gradi».
Questo nuovo metodo servirà a migliorare le condizioni di giardini e marciapiedi?
«Non del tutto. Ma stiamo preparando anche un nuovo piano per lo sfalcio dell’erba. Aumenteremo la frequenza degli interventi, soprattutto in corrispondenza dei marciapiedi. Il programma dettagliato sarà presto consultabile sul sito dell’azienda». E sulla pulizia delle strade? «Il lavaggio delle strade sarà rivoluzionato. Il precedente management utilizzava Bari Pulita, con una spazzatrice meccanizzata che, attraverso un braccio snodabile “agevolatore”, spruzzava aria e acqua nebulizzate sul marciapiedi, spingendo al centro della strada i rifiuti che poi venivano raccolti con la spazzatrice. Non andava bene, perché non rendeva incisivo il lavaggio. Era utile per sostituire lo spazzamento manuale, ma non era funzionale. Pertanto adesso si sta lavorando per tornare al vecchio sistema, che prevedeva l’eliminazione delle auto parcheggiate e la pulizia con pompe e idranti. Un servizio più radicale. Un’altra pecca è stato il lavaggio dei cassonetti. In alcuni casi perché pieni di rifiuti a ogni ora, in altri per disattenzione degli operatori. Poco male, i cassonetti stanno scomparendo».
A proposito di disattenzione. Tanti cittadini si lamentano del cattivo lavoro di alcuni operatori.
«Il presidente, Sabino Persichella, sta implementando il servizio di controllo interno, e con la mia ripartizione stiamo pensando di introdurre la figura del direttore di esecuzione del conche, tratto (Dec), come previsto dal nuovo codice degli appalti, che permetterà al Comune di monitorare l’erogazione del servizio. In questo modo i furbetti saranno colpiti duramente e coloro invece, lavorano al meglio ogni giorno, saranno maggiormente tutelati». Tra le piaghe della città i sottopassi ferroviari.
«Alcuni ci sono stati consegnati recentemente. Nel contratto di servizio che stiamo per chiudere è previsto il lavaggio mensile con appostiti macchinari». Macchinari che tuttavia l’azienda non possiede. «Arriveranno».
A proposito di pulizia. Bari per Bene, il patto con i cittadini, è fermo da tempo. E’ stato un flop?
«Bari per bene si è trasformata. Il suo spirito si intravede nella serietà e nella puntualità con cui l’azienda sta effettuando il servizio porta a porta. Il risultato dell’ottanta per cento di raccolta differenziata, raggiunto a luglio a Santo Spirito e, è merito sì dei cittadini ma anche degli operatori Amiu che erogano il servizio con una puntualità quasi svizzera».
Quindi Bari per bene per lei non è stata una perdita di tempo?
«Assolutamente no. Certo, non abbiamo raggiunto i risultati sperati. Ma da quell’esperienza ho imparato a interagire con i cittadini, responsabilizzandoli. Una vera palestra in vista degli incontri che sto facendo per il porta a porta».