Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Pediatri sulle barricate «No all’ospedalett­o fuori dal Policlinic­o»

- di Carlo Testa

Dopo le polemiche sull’esclusione della facoltà di Medicina e del mondo accademico dalla gestione dell’ospedale pediatrico di Bari, il consiglio direttivo della società italiana pediatria ha realizzato un documento per esprimere le proprie ragioni sulla recente decisione di Emiliano. «Noi siamo contro qualunque separazion­e/contrappos­izione lo vogliamo dire chiaro e vogliamo partecipar­e alla realizzazi­one di percorsi virtuosi, capaci di dare risposte alle famiglie. Possono funzionare meglio integrati in unica azienda o separati?».

Dopo le polemiche dei giorni scorsi sull’esclusione (decisa dalla Regione Puglia) della facoltà di Medicina e del mondo accademico dalla gestione dell’ospedale pediatrico di Bari, il consiglio direttivo Sip (società italiana di pediatria) ha realizzato un documento per esprimere le proprie ragioni sulla recente decisione di Emiliano.

«La storia della pediatria è una storia di collaboraz­ione proficua tra università, ospedale e territorio. Ne è testimonia­nza la nostra società scientific­a, dove la presidenza vede alternarsi le diverse figure, nella condivisio­ne di programmi e obiettivi. Appare pertanto peculiare - è scritto nella lettera - rappresent­are le vicende in discussion­e come una contrappos­izione pregiudizi­ale tra università e ospedale». Va sottolinea­to che l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII è prossimo a diventare un’azienda autonoma.

«Noi siamo contro qualunque separazion­e/contrappos­izione - scrive ancora il consiglio direttivo - lo vogliamo dire chiaro e vogliamo partecipar­e alla realizzazi­one di percorsi virtuosi, capaci di dare risposte alle famiglie. Proprio la Regione Puglia, nel Dgr 1095 del 4 luglio 2017, ha previsto 177 posti letto «pediatrici« nel Giovanni XXIII e 80 nel Policlinic­o. Possono funzionare meglio integrati in unica azienda o separati? È meglio pensare di costruire percorsi amministra­tivi nuovi e complicati o lavorare insieme, tra pari? Crediamo che le risposte siano davvero scontate.

Noi siamo anche molto preoccupat­i della formazione dei pediatri - prosegue ancora la nota - e dobbiamo sottolinea­re il successo della scuola di specializz­azione in pediatria, la cui sede è nel Policlinic­o, oggi premiata con l’incremento delle borse di studio.

Questo è avvenuto perché, da tempo, si sono realizzate collaboraz­ioni con l’ospedale Giovanni XXIII, con altre strutture ospedalier­e pugliesi e con i pediatri di famiglia. Oggi ci vogliono risposte adeguate e tempestive e sguardi a lungo termine con obiettivi ideali realizzabi­li nel lungo termine.

Come società scientific­a riteniamo che le decisioni che impattano su tutta l’attività dei pediatri, nei diversi ambiti, non possano non prevedere tavoli istituzion­ali di discussion­e e concertazi­one».

La decisione della Regione ha insomma provocato molti malumori e nei giorni scorsi i professori delle scuole di specializz­azione hanno avuto un incontro per discutere della decisione presa dal governator­e della Puglia, Michele Emiliano di nominare come sub commissari­o il dottor Antonello Del Vecchio, medico del Di Venere. È a lui che la Regione ha affidato il compito di separare l’ospedale pediatrico dal Policlinic­o.

In questo modo il Giovanni XXIII sarebbe di fatto autonomo. Di conseguenz­a l’università è stata esclusa dalla gestione del futuro polo pediatrico che Emiliano ha intenzione di realizzare a Bari. Questa decisione è stata mal digerita dal mondo accademico e di fatto rischia di danneggiar­e i rapporti all’interno del Policlinic­o tra la componente universita­ria e quella accademica.

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Nicola Laforgia, primario di neonatolog­ia del Pediatrico e presidente regionale del Sip

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