Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Pediatri sulle barricate «No all’ospedaletto fuori dal Policlinico»
Dopo le polemiche sull’esclusione della facoltà di Medicina e del mondo accademico dalla gestione dell’ospedale pediatrico di Bari, il consiglio direttivo della società italiana pediatria ha realizzato un documento per esprimere le proprie ragioni sulla recente decisione di Emiliano. «Noi siamo contro qualunque separazione/contrapposizione lo vogliamo dire chiaro e vogliamo partecipare alla realizzazione di percorsi virtuosi, capaci di dare risposte alle famiglie. Possono funzionare meglio integrati in unica azienda o separati?».
Dopo le polemiche dei giorni scorsi sull’esclusione (decisa dalla Regione Puglia) della facoltà di Medicina e del mondo accademico dalla gestione dell’ospedale pediatrico di Bari, il consiglio direttivo Sip (società italiana di pediatria) ha realizzato un documento per esprimere le proprie ragioni sulla recente decisione di Emiliano.
«La storia della pediatria è una storia di collaborazione proficua tra università, ospedale e territorio. Ne è testimonianza la nostra società scientifica, dove la presidenza vede alternarsi le diverse figure, nella condivisione di programmi e obiettivi. Appare pertanto peculiare - è scritto nella lettera - rappresentare le vicende in discussione come una contrapposizione pregiudiziale tra università e ospedale». Va sottolineato che l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII è prossimo a diventare un’azienda autonoma.
«Noi siamo contro qualunque separazione/contrapposizione - scrive ancora il consiglio direttivo - lo vogliamo dire chiaro e vogliamo partecipare alla realizzazione di percorsi virtuosi, capaci di dare risposte alle famiglie. Proprio la Regione Puglia, nel Dgr 1095 del 4 luglio 2017, ha previsto 177 posti letto «pediatrici« nel Giovanni XXIII e 80 nel Policlinico. Possono funzionare meglio integrati in unica azienda o separati? È meglio pensare di costruire percorsi amministrativi nuovi e complicati o lavorare insieme, tra pari? Crediamo che le risposte siano davvero scontate.
Noi siamo anche molto preoccupati della formazione dei pediatri - prosegue ancora la nota - e dobbiamo sottolineare il successo della scuola di specializzazione in pediatria, la cui sede è nel Policlinico, oggi premiata con l’incremento delle borse di studio.
Questo è avvenuto perché, da tempo, si sono realizzate collaborazioni con l’ospedale Giovanni XXIII, con altre strutture ospedaliere pugliesi e con i pediatri di famiglia. Oggi ci vogliono risposte adeguate e tempestive e sguardi a lungo termine con obiettivi ideali realizzabili nel lungo termine.
Come società scientifica riteniamo che le decisioni che impattano su tutta l’attività dei pediatri, nei diversi ambiti, non possano non prevedere tavoli istituzionali di discussione e concertazione».
La decisione della Regione ha insomma provocato molti malumori e nei giorni scorsi i professori delle scuole di specializzazione hanno avuto un incontro per discutere della decisione presa dal governatore della Puglia, Michele Emiliano di nominare come sub commissario il dottor Antonello Del Vecchio, medico del Di Venere. È a lui che la Regione ha affidato il compito di separare l’ospedale pediatrico dal Policlinico.
In questo modo il Giovanni XXIII sarebbe di fatto autonomo. Di conseguenza l’università è stata esclusa dalla gestione del futuro polo pediatrico che Emiliano ha intenzione di realizzare a Bari. Questa decisione è stata mal digerita dal mondo accademico e di fatto rischia di danneggiare i rapporti all’interno del Policlinico tra la componente universitaria e quella accademica.