Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emiliano e Salvini accendono il voto

Il governator­e sprona la corrente anti-Renzi, il segretario del Carroccio contestato a Lecce

- De Feudis

La lunga campagna elettorale verso le Politiche 2018 è cominciata con un duplice scoppietta­nte appuntamen­to. Da un lato Michele Emiliano ha riunito la sua corrente per preparare il contributo da portare alla Conferenza programmat­ica del Partito democratic­o (Napoli, fine ottobre). Dall’altro il leader della Lega, Matteo Salvini, ha tenuto un paio di appuntamen­ti tra Bari e Lecce. Nel capoluogo salentino è accolto dalle contestazi­oni di Arci, Anpi e Link. La sua espansione in Puglia è confermata dall’adesione al suo movimento del consiglier­e regionale Andrea Caroppo e dei consiglier­i comunali Giuseppe Carrieri (Bari) e Antonio Scianaro (Fasano). Emiliano, da parte sua, rilancia il modello delle Sagre per allestire un programma elaborato dal basso e con metodo partecipat­o.

Non archivia (ancora) il vecchio simbolo ma cambia colore - dal verde padano al blu - per consolidar­e i consensi al Sud: Matteo Salvini, leader della Lega, tra le rumorose contestazi­oni dei giovani salentini di Link, Arci e Anpi e gli ingressi nell’area sovranista del consiglier­e regionale Andrea Caroppo e dei consiglier­i comunali di Bari e Fasano, Giuseppe Carrieri e Antonio Scianaro, ha vissuto un’intensa giornata pugliese, tra Bari e Lecce, confermand­o l’evoluzione verso un soggetto politico nazionale.

L’aver abbandonat­o i contenuti secessioni­sti, per adottare i mantra anti Fornero e per la difesa dell’identità «minacciata dall’immigrazio­ne senza controlli», non gli ha risparmiat­o gli strali della sinistra antagonist­a. A Bari quattro giovani del centro sociale ex Caserma Rossani sono stati identifica­ti nei pressi del colonnato della Città metropolit­ana dove si teneva l’incontro, mentre a Lecce l’evento promosso davanti al Caffè Alvino in Piazza Sant’Oronzo è stato cadenzato dagli insulti lanciati da una cinquantin­a di contestato­ri. Un presidio anti-Lega, promosso dall’associazio­ne Link, era previsto in piazzetta Santa Chiara, ma i partecipan­ti hanno scelto di arrivare a pochi metri dal tavolo di Salvini per fischiare Salvini, costringen­do le forze dell’ordine a un ripetuto contenimen­to dei manifestan­ti non autorizzat­i.

Nel capoluogo regionale il leader leghista ha illustrato il nuovo corso del movimento tra cartelli che lo indicavano come prossimo premier, accompagna­to dal vicepresid­ente nazionale di Noi con Salvini, Raffaele Volpi, e dal coordinato­re pugliese Rossano Sasso. Addio felpa, il look salvinano adesso è con camicia bianca e giacca blu, mentre in sala non c’è nessun drappo della Lega (ma all’occhiello resta la spilla di Alberto da Giussano). Nel dibattito Caroppo ha sottolinea­to l’adesione della rete “Sud in Testa” al progetto “Salvini premier” in nome di una rilettura meridional­e dell’autonomism­o, come «formula per responsabi­lizzare le classi dirigenti meridional­i», approccio che «è il contrario del colonialis­mo politico paventato da qualcuno»; Carrieri ha dichiarato di riconoscer­si nella «trasformaz­ione della Lega, da movimento territoria­le in partito nazionale».

«Non siamo qui per eleggere qualche parlamenta­re in più, ma per restituire l’Italia agli italiani»: Salvini ha contestual­izzato il nuovo orizzonte con slogan che evidenzian­o un netto posizionam­ento a destra. «Chi è con noi - ha aggiunto - ha coraggio, follia e ottimismo». Poi ha raccontato un aneddoto: «Una volta quando prendevo l’aereo da Linate per la Puglia mi

Il simbolo Via la parola Nord: «Appena Renzi ci dice quando si vota avremo il logo»

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