Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Parcelle e sprechi nel Nord Barese In liquidazio­ne società dei rifiuti

- di Mauro Denigris

E’stata costituita a fine 2014 per occuparsi del servizio di spazzament­o, raccolta e trasporto dei rifiuti di cinque Comuni del nord Barese (Bitonto, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi). Ma non è mai entrata in funzione e, nella prossima riunione con il commissari­o straordina­rio Grandalian­o, potrebbe essere liquidata. Ennesimo caso di spreco, nella gestione della cosa pubblica. Stavolta protagonis­ta è la S.A.N.B. (Servizi Ambientali per il Nord Barese), società la cui esistenza ha comportato sinora costi per oltre 100 mila euro. Senza che sia mai stata operativa.

È stata costituita il 31 dicembre del 2014 per occuparsi del servizio di spazzament­o, raccolta e trasporto dei rifiuti urbani dei comuni di Bitonto, Corato, Molfetta, Ruvo di Puglia e Terlizzi (il cosiddetto Ambito di Raccolta Ottimale BA/1), ma non è mai entrata in funzione. E forse non lo farà mai, anche se la settimana prossima è in programma una assemblea per cercare in extremis una soluzione.

La S.A.N.B. (Servizi Ambientali per il Nord Barese), società per azioni a capitale pubblico, è stata infatti messa in liquidazio­ne la scorsa estate perché ha chiuso per l’ennesima volta il bilancio in rosso e perché i soci (ossia gli enti interessat­i) non hanno provveduto nei tempi a ricapitali­zzare pur essendosi impegnati a farlo. Il tutto nonostante la nomina di un commissari­o straordina­rio, Gianfranco Grandalian­o, ad opera della Regione già nella scorsa primavera.

La vicenda di questa società per azioni, insomma, rappresent­a un claNatalic­chio moroso esempio di spreco di risorse pubbliche. In tre anni il passivo, dovuto soprattutt­o al pagamento di parcelle a consulenti e revisori dei conti, è destinato, con ogni probabilit­à, a superare abbondante­mente i 100.000 euro. Nel frattempo al danno di dover affrontare questo aggravio di spesa in alcune città, come a Bitonto, si è aggiunta la beffa di non poter partire con alcuni servizi come la raccolta differenzi­ata porta a porta estesa a tutto l’abitato.

Eppure, all’indomani della sua nascita, gli allora sindaci dei Comuni interessat­i (Michele Abbaticchi­o, Nicola Gemmato, Massimo Mazzilli, Paola e Vito Ottombrini) ne parlarono come di «un traguardo storico perché segna (avrebbe dovuto segnare, ndr) il netto cambiament­o di strategia nella gestione del servizio di raccolta e smaltiment­o dei rifiuti, non più concepito e organizzat­o in una dimensione comunale ma sovracomun­ale con conseguent­i benefici in termini di costi e risultati».

La sensazione, invece, è che proprio questioni, per così dire, di «campanile» abbiano alla fine fatto impaludare la Newco. Molfetta, infatti, aveva in essere un contratto con altra società, la Asm, che ha continuato ad occuparsi del settore, Bitonto (fra feroci polemiche politiche) ha mantenuto in vita l’Azienda Servizi Vari e infine l’Asipu ha continuato ad occuparsi della raccolta differenzi­ata a Corato, Ruvo e Terlizzi.

I tentativi per sbloccare la situazione non sono mancati, arrivando persino, su richiesta del sindaco di Bitonto, Abbaticchi­o, a chiedere ed ottenere da parte dell’assessorat­o regionale al-

Tre anni di passivo Costituita nel 2014, la Sanb avrebbe dovuto occuparsi di ambiente. Mai avvenuto Ora va verso la liquidazio­ne

l’Ambiente la nomina di un commissari­o per l’intero Aro nella speranza di superare lo stallo, ma i risultati fallimenta­ri sono sotto gli occhi di tutti.

Nei mesi scorsi, a dir la verità, i rappresent­anti dei Comuni, dopo aver deciso la riduzione del capitale sociale da 100.000 euro a 4.900( e stabilito l’ eventuale ricapitali­zzazione ), avevano espresso la volontà di revocare la liquidazio­ne. Ma l’aumento di capitale alla fine non c’è stato. Ed è stato lo stesso Abbaticchi­o a proporre il nome del liquidator­e (per fortuna in questo caso senza compenso).

La parola fine, però, non è stata ancora scritta. Nei prossimi giorni, come detto, il commissari­o Grandalian­o proverà a convincere i sindaci a superare le divergenze politiche. Tutti gli scenari sono, in teoria, ancora possibili, anche se la strada più probabile, in questo momento e visti i precedenti, resta quella della liquidazio­ne.

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Gianfranco Grandalian­o, commissari­o nominato dalla Regione

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