Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Delitto di Noemi chiesta la perizia per il fidanzato
Chiesta una perizia psichiatrica per Lucio, il 17enne reo confesso dell’omicidio di Noemi Durini. Il corpo della ragazzina, 16 anni, di Specchia, in Salento, è stato trovato il 13 settembre scorso, dieci giorni dopo la sua scomparsa nelle campagne di Castrignano del Capo. Il pm del tribunale dei Minorenni, Anna Carbonara, ha depositato una richiesta di incidente probatorio a carico del 17enne presso l’ufficio del gip Ada Colluto. Una richiesta che nasce dalla necessità di una perizia per verificare la capacità di intendere e volere del giovane. Nei giorni scorsi anche gli avvocati del ragazzino avevano presentato una richiesta di perizia psichiatrica per valutare le condizioni di Lucio nel momento in cui è stato commesso il fatto. Si tratta di un’indagine di natura tecnico- scientifica ritenuta fondamentale ai fini del dibattimento, in quanto secondo l’articolo 98 del codice penale, la capacità di intendere e volere del minore che ha compiuto 14 anni ma non ancora 18, a differenza della persona adulta, non è presunta, ma deve essere accertata nel concreto. Il pm ritiene importante svolgere questo accertamento subito piuttosto che in una fase successiva. I tempi lunghi potrebbero pregiudicare irreparabilmente la valutazione psichiatrica di Lucio. Il ragazzino è detenuto presso il carcere minorile di Quartuccio in Sardegna: è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione, crudeltà e futili motivi.
Lo scorso 13 settembre è stato proprio lui, dopo la confessione dell’omicidio, a far ritrovare il corpo della ragazzina indicando ai carabinieri il luogo dove l’aveva lasciata. Il cadavere era sotto un cumulo di sassi. Dopo il lungo interrogatorio in caserma, il 17enne rischiò il linciaggio mentre veniva accompagnato in una casa protetta.