Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
C’è un Noè che salva le piante in estinzione
I Giardini di Pomona, in Valle d’Itria nel cuore della Puglia, ha più di 500 varietà di fichi E non solo: qui Paolo Belloni fa ricerca, coltiva e accoglie a basso impatto ambientale
Paolo Belloni fa tre mestieri in un uno: ricerca, conserva, colleziona. Studia e seleziona le varietà di frutti più antiche che ci siano; le recupera, le pianta, facendone infine una raccolta strabiliante, capace di stordire anche i non amanti della natura. Tutto questo accade a Giardini di Pomona, nel cuore della Puglia: se volete stordirvi di bellezza, andateci. Non ve ne pentirete. Milanese che più milanese non si può («discendo da un nonno Ambrogio e da una nonna Gina»), ventitré anni fa ha fondato l’associazione Pomona a Milano, attraverso la quale si occupava della divulgazione e del recupero della biodiversità. Poi, nel 2004, è arrivato in Puglia, convinto che «il Sud faccia da banca genetica per il Nord Italia». Ed è davvero così? «Eccome no! Qui ci sono ancora tantissime varietà da individuare, far crescere e conservare. Diciamo che ci sarebbero ancora 150 anni di lavoro!». Belloni ha avuto una prima vita in cui faceva tutt’altro. «Sono stato fotografo di newsmagazine per oltre vent’anni». Reportage in giro per il mondo, costume, lifestyle, arredo… «Un mondo che mi andava bene allora, oggi non mi rispecchia più. Me ne sono accorto quando, a un certo punto, ho fatto un po’ di libri sulla natura… È lì che è scoppiata la passione per le piante. Ed è allora che mi sono detto: ecco quello per cui ero pronto chissà da quanto tempo, ma non me ne rendevo conto!». Cambio vita, cambio latitudine.
Oggi la Puglia è la sua casa dodici mesi su dodici, in quel posto, Giardini di Pomona, che definisce «uno scrigno di tesori preziosi, un luogo incantato», e in effetti un po’ lo è. «Nulla qui è mai identico a se stesso – dice - non c’è tronco di ulivo uguale a un altro, non c’è fiore che assomigli a un altro fiore…». La posizione geografica è davvero straordinaria, all’incrocio tra Cisternino e Locorotondo. Non si sbaglia se si dice che i Giardini di Pomona sono giusto il cuore della Puglia: «È la Valle d’Itria — spiega Paolo — a duecento metri dalla provincia di Bari, a duecento metri dalla provincia di Taranto, ma in provincia di Brindisi, e a poca distanza dal Mar Adriatico». Dieci ettari, con oltre mille cultivar di fruttifere arboree. E tra le mille varietà di alberi da frutto, una collezione nella collezione: quella di fichi. Ce ne sono più di 500 varietà, è praticamente la più grande raccolta d’Europa. Anche in questo caso, non ce n’è uno che assomigli a un altro; si differenziano per dimensione, colore, buccia, polpa, spessore dei granelli, sapore, profumo… Ce n’è abbastanza per scrivere manuali. Ma perché questo interesse? C’è un motivo? E qui Paolo diventa tecnico: «Dopo aver provato tutte le altre specie, ritengo sia una pianta strategica per l’alimentazione del futuro, come lo è stata per il passato, e quindi sono sicuro che tornerà ad avere un ruolo rilevante. E poi per una serie di ragioni, se vuole le elenco». Prego. «Sono frutti squisiti che nessuno tratta quindi sempre sani, facili da essiccare, facili da conservare; sono adatti per l’aridocultura: non hanno bisogno di acqua per essere coltivati, e l’acqua sarà l’enorme problema del futuro; è una pianta estremamente parsimoniosa: non ha bisogno di niente, cresce nelle crepe dei muri, campa con molto poco ed è infinitamente generosa: ce n’è per tutti. È l’unica pianta da frutto che io conosca che, in alcune varietà, fa due frutti diversi su un’unica pianta in due tempi diversi: prima il fiorone, poi il fico. Se vuole continuo…».Un frutto versatile, insomma. Stranamente scomparso dalla dieta mediterranea: «Eppure contiene il doppio del potassio della banana; e poi calcio, vitamine, ed è una delle ventisette piante tra quelle che prevengono le degenerazioni del Dna», dice Belloni. L’ultimo progetto è quello di un agriturismo: ai Giardini di Pomona è possibile anche pernottare. Poche stanze, atmosfera familiare, buona tavola, soprattutto salutare. In questo Eden di biodiversità, fatto di piante provenienti da tutto il mondo, molte delle quali salvate dall’estinzione, Paolo continua di tanto in tanto a fotografare. Un altro modo per conservare e collezionare bellezza. (I giardini di Pomona sono visitabili tutto l’anno su appuntamento. È sufficiente chiamare i numeri 3333670653 /0804317806, info@igiardinidipomona.it).
Paolo Belloni Facevo il fotografo, ma era un mondo che mi andava bene allora, oggi non mi rispecchia più. Me ne sono accorto e ho mollato tutto