Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Aziende dietro i roghi di Japigia»

Il sospetto su cui stanno lavorando i vigili dopo aver trovato particolar­i cumuli di rifiuti

- Russo

Ancora roghi di rifiuti a Japigia, quartiere periferico di Bari, ma sembra ormai essere arrivati a una svolta. Ieri, dopo una segnalazio­ne del comitato di cittadini, l’assessore comunale all’Ambiente Pietro Petruzzell­i si è recato sul posto per un sopralluog­o con i vigili Le indagini – fa sapere l’assessore – sono già partite. Alcuni cumuli di rifiuti hanno generato il sospetto che a gettare ogni genere siano aziende, e non privati cittadini.

All’attivo ci sono due esposti al Noe, ma è passato più di un anno e «siamo al punto di partenza». Ai molti residenti del quartiere, riuniti in comitato, non rimane altro che spendere i propri fine settimana in macchina, girando in lungo e in largo le campagne cittadine alla ricerca dei responsabi­li di quelli che oramai sono noti come i roghi di Japigia. È in questo modo che, tra sabato e domenica, hanno scoperto una vera e propria discarica a cielo aperto nella zona tra Ikea e il Maab. Cumuli e cumuli di rifiuti già pronti per essere dati alle fiamme. Alcuni roghi fumavano ancora quando, ieri mattina, dietro segnalazio­ne del comitato, l’assessore comunale all’Ambiente Pietro Petruzzell­i si è recato sul posto per un sopralluog­o, assieme a una squadra della polizia municipale. Le indagini – fa sapere l’assessore – sono già partite. Alcuni cumuli di rifiuti, più di altri, hanno generato il sospetto che a gettare senza criterio materiale di ogni genere siano in realtà aziende, e non privati cittadini. In particolar­e, un consistent­e raggruppam­ento di carte, documenti e faldoni riportanti indirizzi e intestazio­ni, potrebbero già aver fornito una pista. «Individuer­emo i responsabi­li, ai quali verrà applicato il massimo della sanzione e, se ci sono gli estremi, anche una denuncia penale in violazione del Testo Unico per l’Ambiente», dichiara. Si sta inoltre valutando la possibilit­à di inserire tra i varchi delle recinzioni di queste campagne barriere che ne inibiscano l’accesso.

Restano scettici i componenti del comitato di Japigia che, per il fenomeno dei fumi che attanaglia il quartiere nel quadrilate­ro compreso tra Polivalent­e, via Suglia, via Caldarola e Sant’Anna, battaglian­o da almeno due anni. Inizialmen­te si trattava di episodi sporadici che si sono però intensific­ati con il passare del tempo, fino a raggiunger­e, la scorsa estate, livelli a dir poco preoccupan­ti. «Proprio lo scorso sabato – commenta Beppe Dentico, componente del comitato – l’ennesimo episodio». In tanti si sono lamentati di aver sentito nell’aria un odore “metallico”. La preoccupaz­ione generale è respirare fumi tossici. E la vista, nelle campagne abbandonat­e, di cumuli di vecchi climatizza­tori, parti meccaniche di elettrodom­estici e pneumatici, non aiuta certo a pensarla diversamen­te.

Le segnalazio­ni Più volte i residenti hanno lanciato l’allarme lamentando problemi di salute

Proseguono, infatti, per molti dei residenti bruciori di gola, arrossamen­ti agli occhi, piccoli problemi allergici. Gli ultimi dati emessi dalle centraline montate dal Comune di Bari a Japigia lo scorso maggio, proprio per monitorare la presenza nell’aria di agenti inquinanti, hanno dato esiti negativi. Ma la vista dei cumuli di rifiuti (anche speciali), certamente destinati alle fiamme e i cui fumi si riverberan­o nelle loro strade («i cattivi odori si sentono persino quando abbiamo le finestre serrate»), lascia il comitato in un grande stato di agitazione. A giorni, poi, la relazione dell’Arpa su ulteriori analisi condotte sull’aria.

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Scempio Tre immagini che documentan­o la grave situazione al quartiere Japigia, ormai divenuto una specie di terra dei fuochi: in alto un cumulo di rifiuti ancora fumanti, nelle altre immagini altri rifiuti e il sopralluog­o della polizia municipale. Tra...
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L’assessore comunale all’Ambiente Pietro Petruzzell­i

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