Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Scelta autonomist­a del presidente Emiliano «Condivido le posizioni di Zaia e Maroni»

«Lo Stato interferis­ce ed è incapace di gestire temi come fisco e immigrazio­ne»

- Strippoli

Per il presidente Emiliano, «non è più accettabil­e l’idea che il Nord sostenga totalmente il Mezzogiorn­o: io non sono - dice - su una posizione diversa rispetto a Toti, Maroni e Zaia» ha detto parlando del referendum per l’indipenden­za della Catalogna. «Sono assolutame­nte d’accordo che chi produce più reddito di altre regioni debba avere la possibilit­à di utilizzare questo denaro in maniera superiore».

Poche frasi, quasi un (inedito) manifesto programmat­ico. Piacerà a qualcuno e dispiacerà ad altri. Michele Emiliano chiede per la Regione Puglia più autonomia e, si intuisce, più orgoglio identitari­o. Inoltre predica meno influenza dello Stato nelle scelte dei territori e meno trasferime­nti dal Nord al Sud (attraverso le casse dell’erario). Il governator­e è stato interpella­to ieri mattina da «6 su Radio 1». Si discuteva del referendum per l’autonomia della Catalogna che ha mandato in crisi la Spagna. Emiliano prima ha commentato il caso specifico e poi spostato il focus sull’Italia.

«Abbiamo l’impression­e - ragiona il governator­e - che il governo spagnolo, che era dalla parte della ragione, si sia perduto per non aver voluto dare a questo referendum la forza che poteva avere. Ossia elemento di una trattativa tra la regione più ricca della Spagna e il resto del Paese». Qui entra in gioco il dibattito italiano. L’argomento della ripartizio­ne della ricchezza, avverte Emiliano, è molto sentito anche in Italia. «Io - ha proseguito - non sono su posizione diversa rispetto ai colleghi governator­i Toti, Maroni e Zaia: sono assolutame­nte d’accordo che le Regioni che producono più reddito di altre, debbano avere la possibilit­à di utilizzare questo denaro in maniera superiore». Insomma Emiliano si assimila ai presidenti di Liguria, Lombardia e Veneto (gli ultimi due alle prese con il referendum del 22 ottobre sui maggiori poteri richiesti al governo centrale).

«Se la Lombardia è così ricca afferma il governator­e pugliese è evidente che, nell’utilizzare il reddito che produce, vanta diritti superiori a quelli della Puglia che è meno ricca». Come dire che ognuno deve guardare al reddito che produce e con quello gestire la propria autonomia. C’è in questo concetto una sorta di rivendicaz­ione di orgogliosa identità: non ho bisogno di alcun sostegno, risolvo le mie questioni da solo. Emiliano aggiunge un concetto: «C’è un principio di solidariet­à ma questo principio deve essere ragionevol­e». Va detto però che in questo caso la solidariet­à tra Regioni c’entra poco: è lo Stato che, tramite l’erario, incassa da tutti e distribuis­ce a tutti.

Il presidente della Regione aggiunge anche un altro concetto: pure questo non mancherà di sollevare polemiche. «L’Europa dice - funziona per Regioni e non per Stati nazionali. Gli Stati nazionali purtroppo ancora oggi interferis­cono e non riescono a gestire le grandi questioni di loro competenza come immigrazio­ne, difesa e fisco». Insomma, sembra la rivendicaz­ione di voler gestire più potere su determinat­e materie: l’esatto contrario di quello che prevedeva la bocciata riforma costituzio­nale di Renzi (il progetto accentrava molte materie nelle mani del governo). Va aggiunto che l’«Europa delle Regioni» sembra una riedizione di analoghi concetti già espressi in passato dal senatur Umberto Bossi. «Inviterò Emiliano a Milano - dice il governator­e Maroni per ringraziar­lo delle sue parole e perché è un nostro testimonia­l straordina­rio».

Emiliano Chi produce più reddito di altri deve avere la possibilit­à di utilizzare questi soldi in maniera superiore

 ??  ?? A piedi uniti Michele Emiliano è intervenut­o sul tema delle autonomie regionali
A piedi uniti Michele Emiliano è intervenut­o sul tema delle autonomie regionali

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy