Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Franceschini: «Sì al Salone del libro» Oggi il ministro ne parla con Decaro
«Con Decaro valuterò il progetto. Assunzioni per il polo museale»
«Sono disponibile a dare un sostegno, ma prima incontrerò il sindaco Decaro». Così il ministro Dario Franceschini sul nuovo Salone del Libro a Bari.
«Sono disponibile a dare un sostegno, ma prima incontrerò il sindaco Antonio Decaro, per conoscere le coordinate del nuovo progetto. Il mio ministero è sempre attento alle iniziative che incentivano la passione per il libro e la lettura». Potrebbe esserci anche Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, tra i sostenitori di un nuovo Salone del Libro a Bari e in questa direzione attende dal primo cittadino una fotografia dello stato dell’arte. Il politico ferrarese oggi sarà in Puglia per una giornata che ha in agenda una visita ai lavori del nuovo polo museale nel Castello Svevo di Bari con il governatore Michele Emiliano, e due presentazioni del libro Disadorna e altre storie (La nave di Teseo), la prima a Ostuni (alle 18) e la seconda a Monopoli (alle 20).
Ministro, per la sua attività di scrittore in passato ha ricevuto riconoscimenti di prestigio come il Premier Roman di Chambery in Francia e, in Italia, il Premio Opera Prima Città di Penne e il Premio Bacchelli. Come concilia l’attività politica e la passione per la scrittura?
«Da tanti anni ho ruoli politici e scrivo. I primi libri li ho pubblicati dieci anni fa, ma li avevo da tempo nel cassetto. Lettori ed elettori hanno ovviamente aspettative diverse».
Ha un luogo d’elezione per la scrittura?
«Ho una stanza in casa, ma appeno ho un minuto libero mi cimento nei racconti: mi capita di farlo in vacanza, ma anche in aeroporto o in treno. Una volta, mentre viaggiavo su una linea ferroviaria, chi mi sedeva accanto è rimasto stupito: sbirciava sul mio pc e no- tava che non scrivevo appunti politici ma passaggi dei miei libri letterari».
Come è nato “Disadorna e altre storie”?
«Alcuni racconti li avevo scritti in passato. Conservavo in un cassetto potenziali capitoli primi di futuri romanzi. Poi con l’editore Elisabetta Sgarbi abbiamo concluso di fare questo libro, nell’ultimo anno».
Perché ha scelto la formula dei racconti brevi?
«Il primo pensiero che mi ha mosso è stato la voglia di sperimentare. I racconti hanno avuto finora poca fortuna editoriale, eppure sono particolarmente in sintonia con la nostra società accelerata e veloce»
Ai suoi lettori lascia però spesso finali irrisolti.
«Alcune storie sono brevi e troncate. In questo modo chi legge può dare libertà alla propria fantasia per immaginare ulteriori passaggi».
Ha un modello di riferimento letterario?
«Mi piace molto la tradizione del realismo magico latinoamericano».
C’è anche la storia di un politico in “Disadorna”.
«E’ un ex ministro della cul-
tura di Ferrara. Si chiama Dario, lascio al lettore ogni possibile identificazione con personaggi reali».
Il suo programma prevede una visita nel Castello Svevo di Bari. La Cgil, però, segnala la presenza di personale così ridotto da non poterne garantire una indispensabile fruibilità. Cosa si può fare per superare queste difficoltà?
«Il Castello Svevo è un pezzo importantissimo della Puglia e di Bari. Ci sono carenze di organico, come segnalano con realismo i sindacati, ma impegnerò ogni giornata che trascorro nel Ministero a garantire più risorse e personale per la cultura italiana. Nessun allarmismo quindi, stiamo verificando come garantire nuove assunzioni. Non bisogna dimenticate che presto avremo in organico 800 nuovi storici dell’arte e architetti. La mia battaglia per la cultura passa da questi atti concreti».
L’apertura Sono disponibile a dare un sostegno per il Salone Il mio ministero è sempre attento alle iniziative che incentivano il libro e la lettura