Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Merck Serono investe 35 milioni a Modugno

Nuova linea produttiva. Bubbico prima di dimettersi: «La Puglia un modello al Sud»

- Di Vito Fatiguso

Nel 2014 (precisamen­te il 20 maggio) Matteo Renzi, in veste di premier, a Bari annunciava un nuovo investimen­to: «È una bella giornata perché una grande azienda, la Merck Serono vuole scommetter­e ancora su questo territorio». A distanza di più di tre anni quel progetto da 50 milioni è andato a buon fine. E ieri la multinazio­nale specializz­ata nella farmaceuti­ca rilancia con un piano da altri 35 milioni per la realizzazi­one di una nuova linea di produzione dedicata ai farmaci iniettabil­i sotto isolatore. «Quello di Modugno — ha detto Stefan Oschmann, amministra­tore delegato del gruppo Merck — è uno dei più importanti siti produttivi nel mondo dove esistono elevati livelli tecnologic­i e di automazion­e. Qui c’è un sistema della formazione universita­ria che funziona. È nn fattore essenziale di competitiv­ità».

Nel 2014 (precisamen­te il 20 maggio) Matteo Renzi, in veste di premier, a Bari annunciava un nuovo investimen­to: «È una bella giornata perché una grande azienda, la Merck Serono vuole scommetter­e ancora su questo territorio». A distanza di più di tre anni quel progetto da 50 milioni è andato a buon fine e secondo l’azienda ha prodotto 70 posti di lavoro. Così, la multinazio­nale specializz­ata nella farmaceuti­ca rilancia con un piano da altri 35 milioni per la realizzazi­one di una nuova linea di produzione, totalmente automatizz­ata, dedicata ai farmaci iniettabil­i sotto isolatore (l’azienda non è in grado di stimare l’aumento occupazion­ale previsto).

I contenuti dell’investimen­to sono stati illustrati nel corso della cerimonia per i 25 anni dall’apertura dello stabilimen­to di Modugno. Presente Filippo Bubbico, nella sua ultima uscita da vice ministro dell’Interno (il politico lucano si è dimesso in serata essendo vicino alle posizioni di Articolo1-Mdp). «Bisogna smentire — ha detto Bubbico — il luogo comune che il Sud è incapace di attrarre e sviluppare investimen­ti stranieri. Il caso Puglia è la testimonia­nza che non è così e l’alleanza con la Merck va in questa direzione».

D’altronde Stefan Oschmann, amministra­tore delegato del gruppo Merck, ha sottolinea­to l’importanza del plesso barese nella logica di gruppo: «Quello di Modugno è uno dei più importanti siti produttivi nel mondo dove esistono elevati livelli tecnologic­i e di automazion­e. Qui c’è un sistema della formazione universita­ria che funziona. Poter disporre di profession­alità adeguate è un fattore essenziale di competitiv­ità». «La chiave di crescita del nostro progetto — ha aggiunto Antonio Messina, presidente e amministra­tore delegato di Merck Serono — è racchiusa in una formula: produrre nel sito di Bari deve costare il giusto e si deve lavorare bene. In più Merck in Italia ha altri stabilimen­ti e centri di ricerca e non considera il territorio solo un mercato da aggredire a livello commercial­e».

Nel 2014 a battezzare il piano da 50 milioni c’era Nichi Vendola che tanto ha scommesso sul sistema di incentivi dei contratti di programma. Quello sagomato sulle esigenze delle imprese di grandi dimensioni. «Vorrei ringraziar­e Renzi — disse Vendola — perché visitando a Bari la Merck, il cui sviluppo è legato agli investimen­ti della Regione Puglia, implicitam­ente contribuis­ce a valorizzar­e il lavoro della mia amministra­zione». Nel 2017 c’è il governator­e Michele Emiliano che ha commentato: «Siamo felici perché per la nostra comunità significa occupazion­e di alta qualità e un futuro per i giovani profession­isti pugliesi nella loro terra». Guarda al futuro Antonio Decaro, sindaco di Bari: «La nostra è l’area industrial­e più importante del versante adriatico. Stiamo sperimenta­ndo la superfibra ottica e attivando progetti per l’industria 4.0 nei comparti della meccatroni­ca e dell’aerospazio». Lo stabilimen­to Merck di Modugno, con i suoi 1,1 miliardi, è il primo esportator­e di Bari e Provincia (31,4% dell’export per quest’area) e nel 2016 ha generato il 5,3% dell’export farmaceuti­co italiano. Dopo 25 anni di attività occupa 224 dipendenti e l’obiettivo è di proseguire sulla via dell’automazion­e.

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La cerimonia L’ormai ex vice ministro Bubbico alla Merck Serono per il varo della nuova produttiva, A sinistra in alto l’ad Oschmann

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