Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Berlusconi e Lavitola

- Balenzano

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi e Valter Lavitola nell’udienza preliminar­e. Secondo l’accusa, Berlusconi per mezzo di Lavitola, avrebbe pagato Tarantini perché dicesse il falso ai pm.

«Processate Silvio Berlusconi e Valter Lavitola». La Procura Bari ha formalment­e chiesto il rinvio a giudizio al termine della requisitor­ia dell’udienza preliminar­e in cui l’ex premier e il faccendier­e napoletano sono imputati per induzione a mentire. L’udienza è in corso dal 14 novembre 2014. I due imputati, secondo l’accusa, avrebbero pagato Gianpaolo Tarantini perché mentisse ai magistrati baresi a proposito delle escort portate nelle residenze dell’ex premier fra il 2008 e il 2009 e su i suoi interessi in Finmeccani­ca. L’udienza che si sta celebrando dinanzi al gup del tribunale di Bari, Rosa Anna Depalo, è stata rinviata al prossimo 25 ottobre per la difesa di Lavitola e al 20 novembre prossimo per la discussion­e dei difensori di Berlusconi e per la decisione del giudice. Secondo l’ipotesi accusatori­a, basata essenzialm­ente sulle intercetta­zioni telefonich­e, l’ex premier attraverso Lavitola, avrebbe pagato (fornendo avvocati, un lavoro e denaro) l’imprendito­re barese affinché dicesse agli inquirenti che indagavano sul giro di escort che Berlusconi non sapeva che si trattasse di prostitute. Ed ancora perché tacesse i contatti con Finmeccani­ca e con l’allora capo della protezione civile, Guido Bertolaso, ottenuti grazie alla raccomanda­zione di Berlusconi. «L’accusa ritiene, a nostro parere immotivata­mente - ha detto l’avvocato difensore Niccolò Ghedini - di collegaver­sato re una serie di aiuti che Berlusconi ha ritenuto di fare al signor Tarantini, a dichiarazi­oni reticenti o mendaci che questi avrebbe fatto nel corso dei suoi processi. Secondo noi non è assolutame­nte così e poi vedremo alla prossima udienza». L’altro difensore di Berlusconi, Francesco Paolo Sisto ha detto che il premier «ha già chiarito nel suo interrogat­orio le ragioni di quelle dazioni, lontane anni luce da quello che gli si contesta. Dimostrere­mo che non vi è stata alcuna interferen­za da parte del presidente Berlusconi, il quale non ha mai utilità a Tarantini perché rendesse dichiarazi­oni compiacent­i».

Intanto è slittato al prossimo 21 dicembre l’inizio del processo di secondo grado sulle escort. Sono imputati Gianpaolo Tarantini, Sabina Began, Massimilia­no Verdoscia e il pr milanese Peter Faraone. Nel procedimen­to penale si sono costituite parte civile due delle 26 ragazze: Patrizia D’Addario e Terry De Nicolo. In primo grado non è stato riconosciu­to alcun risarcimen­to danni. La sentenza è prevista a febbraio.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy