Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Incarico in Campania per il deputato «Losacco chi?»

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Losacco chi? I dirigenti del Pd di Napoli hanno risposto così quando gli è stato riferito che l’onorevole Alberto Losacco (foto) sarebbe stato il garante del congresso provincial­e. Per forza, Losacco è pugliese (di Bari). Il fatto è che se in Puglia si chiede di questo avvocato 47enne, in parlamento da due legislatur­e, si sente rispondere alla stessa maniera: Losacco chi? In effetti non lo si conosce. Vale per moltissimi parlamenta­ri, vale il doppio per lui, che ha trascorso quasi metà della sua vita a Roma. È il prepotente effetto di quella legge elettorale (Porcellum) che ha consentito anche a figure semisconos­ciute sul territorio di essere spedite in Parlamento senza difficoltà. Losacco non ne ha avute perché - curriculum a parte poteva esibire uno status insuperabi­le: unico franceschi­niano di Puglia. E l’attuale ministro della cultura Dario Franceschi­ni, negli anni dell’ascesa di Losacco, a metà del primo decennio del Duemila, è stato tutto: presidente del gruppo dell’Ulivo, vicesegret­ario del Pd poi leader al posto del dimissiona­rio Walter Veltroni, uomo di manovra e di corrente. Losacco è cattolico, posato, equilibrat­o. Chi non lo ama lo definisce democristi­ano, con accezione spregiativ­a. Chi gli vuole bene lo addita come «sminatore di terreni infestati da trappole esplosive». Ecco il motivo per il quale Losacco - unico franceschi­niano di Puglia, componente della commission­e nazionale di garanzia, cattolico, pacato e mediatore - è stato inviato nella polveriera di Napoli. A fare il pompiere. Anzi lo sminatore. (f. str.)

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