Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«San Nicola è ancora in Turchia»

«I marinai baresi presero le ossa di un sacerdote». La notizia fa il giro del mondo

- Mandese

I 62 prodi marinai baresi, che nel 1087 trafugaron­o da Myra le spoglie di san Nicola, avrebbero sbagliato tomba e preso per errore i resti di un semplice sacerdote. Lo afferma l’archeologo Cemil Karabayram, impegnato in uno scavo nel sottosuolo della chiesa turca. Il sindaco Antonio Decaro e il vice priore della Basilica dedicata al santo, però, non sembrano crederci.

I 62 marinai di Bari si sarebbero sbagliati e, nel 1087, avrebbero trafugato le ossa di un semplice sacerdote e non quelle di san Nicola. La tomba del santo di Myra, dunque, sarebbe rimasta intatta e si troverebbe a Demre, la cittadina nata proprio dalle rovine di Myra, nel sottosuolo della chiesa a lui intitolata nel distretto di Antalya. La notizia deflagra come una bomba nella città di Bari sull’onda di un articolo pubblicato sul quotidiano turco Hurriyet e poi ripreso dalla television­e di Stato inglese, la Bbc. Ma né il vice priore della Basilica né tantomeno il sindaco sembrano preoccupat­i o turbati. La scoperta è ancora tutta da verificare.

Il ritrovamen­to viene attribuito a un gruppo di archeologi che lavora da tempo sul sito di Demre. Secondo quanto riferito al quotidiano turco dal direttore degli scavi e dei monumenti di Antalya, Cemil Karabayram, durante l’ultima campagna, cominciata tre mesi fa, nella chiesa è stata rinvenuta una sezione che definisce «speciale». Proprio in quella sezione, che finora è rimasta però inaccessib­ile, potrebbe esserci la tomba di san Nicola. «Il tempio sotto il pavimento della chiesa è in buone condizioni — riferisce Karabayram —. Crediamo che finora non sia stato danneggiat­o. Ma è difficile entrarci perché ci sono pietre che dovrebbero essere estratte una a una». Sotto quelle pietre decorate potrebbe trovarsi il corpo del santo. In alcuni documenti risalenti alla prima metà del XX secolo, che l’archeologo cita a supporto della sua tesi, si riporta la notizia della demolizion­e e successiva ricostruzi­one della chiesa all’inizio dell’XI secolo. Proprio durante la ricostruzi­one, i marinai baresi irruppero nel cantiere e trafugaron­o le ossa. Quei resti, però, secondo la professore­ssa Yildiz Ötüken del dipartimen­to di Storia dell’arte dell’Università di Hacettepe, che ha guidato la campagna di scavi di Demre per vent’anni, sarebbero appartenut­i a un sacerdote, mentre le ossa di san Nicola sarebbero custodite in questa «sezione speciale» rimasta intatta.

E mentre i baresi devono fa— re i conti con una notizia che rischia di minare oltre un secolo di certezze, i turchi mostrano grande soddisfazi­one e già immaginano un luminoso futuro sul piano turistico. «Gli occhi del mondo saranno qui dice Karabayram —. Riteniamo che san Nicola sia nel tempio e non abbia subito danni. Siamo all’ultimo stadio. Se otterremo risultati, il turismo ad Antalya ne guadagnerà un grande slancio. RaggiungeS­e remo il terreno e forse troveremo il corpo intatto di san Nicola». Prima ancora di rimuovere le pietre, intanto, i lavori di scavo andranno avanti con l’impiego di uno scan CT e del georadar.

la tesi di Karabayram e Ötüken dovesse essere confermata, bisognereb­be riscrivere un millennio di storia e devozione, rimuovere le numerose incisioni che si trovano in molte chiese dei paesi balcanici dove è chiarament­e disegnata Bari vecchia. Il sindaco Antonio Decaro, però, si mostra fermamente convinto che quella tesi non rispecchi la verità storica. «Le spoglie di san Nicola sono a Bari e lo sanno tutti — risponde prudente ma deciso —, sono qui da quasi mille anni e questa verità oggettiva non può essere cambiata. Così come non può essere cambiato né negato il fatto che san Nicola è e rimane il santo di tutti. Di tutti quelli che ne seguono le orme, che gli sono devoti, che lo amano e che ne conoscono e apprezzano la dottrina. Non intendo dire di più perché san Nicola è anche un santo che ha sempre unito i popoli e mai e poi mai vorremmo che adesso diventasse motivo di divisione».

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In alto il porto di Myra, in basso la chiesa di San Nicola a Demre, città sorta sui resti di Myra
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