Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Padre Distante: «Noi sereni, abbiamo fonti scritte»
«San Nicola è un santo che fa gola a molti, ma le scoperte archeologiche presentano sempre tanti interrogativi». Padre Giovanni Distante, vice priore della Basilica, non si mostra preoccupato. Ieri mattina ha dovuto rispondere a molti giornalisti e a tutti, alle notizie che arrivano dalla Turchia, ha contrapposto la mole di documenti storici in possesso della chiesa. «Abbiamo fonti scritte che risalgono al medesimo periodo della traslazione — spiega —. Mi riferisco all’arcivescovo Ursone, morto il 4 febbraio 1089, che istituì una commissione ad hoc. Lui ha raccontato in un suo scritto la storia dell’impresa dei marinai baresi. Si tratta di un resoconto redatto quasi in contemporanea ai fatti e non può quindi contenere inesattezze». Padre Giovanni conferma che le fonti storiche in possesso della chiesa narrano di una tomba quasi distrutta dai marinai durante la loro azione di trafugamento. «Non è la prima volta che qualcuno cerca di dimostrare che le reliquie qui esposte non siano originali, ma nessuno mai è riuscito a dimostrarlo con adeguato supporto scientifico». E adesso, allora, cosa farà la chiesa barese? «Assolutamente nulla — replica il vice priore della Basilica —. Nessuno ci ha informato ufficialmente di questa scoperta. Se ciò dovesse avvenire, risponderemo in modo ufficiale esibendo la corposa documentazione storica in nostro possesso. Comprendo gli interessi turistici che possano esserci dietro questa notizia, altre simili ne sono arrivate da Denvre perché san Nicola è un personaggio che fa gola anche ai turchi, ma sembra che abbiano ancora molta strada da fare».