Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Studiare le mafie per sconfiggerle Emiliano: «Sinergia con le università»
«La sinergia con le università è fondamentale per approfondire il fenomeno criminale. Nella mia regione stiamo cercando di lavorare in questa direzione stimolando gli studiosi». Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel corso del convegno al Senato dal titolo «Contrasto alle mafie: gli strumenti nella dimensione istituzionale nazionale e regionale».
«C’è ancora qualcuno — ha detto Emiliano — che pensa che i martiri di mafia in realtà se la siano cercata. Uno degli elementi che frena lo sviluppo economico del nostro paese è la presenza di una criminalità organizzata forte ed influente. Ci sono troppe persone che non fanno argine e quando non si fa argine, chi lo fa rischia la vita ogni giorno. Noi abbiamo la legislazione antimafia non solo moderna ma efficace. Foggia è il simbolo della sottovalutazione della criminalità organizzata».
Il governatore pugliese ha posto l’accento proprio sulla cultura e sull’approfondimento scientifico stigmatizzando il fatto che «c’è chi ancora pensa che tutti gli sforzi dei presidenti delle Regioni del centrosud di puntare su innovazione tecnologica, industrializzazione, infrastrutture per uscire dalla questione meridionale, in realtà siano una perdita di tempo. E che tutto sommato è la storia ad aver determinato i compiti delle varie aree del Paese ed è inutile opporsi». Per Emiliano, l’Italia «ha la legislazione antimafia più moderna, intelligente e sensibile — ha detto —. L’articolo 416 bis è strutturato in maniera geniale, perché descrive il fenomeno scientificamente, come una formula matematica. Ho visto delle proteste per l’utilizzo di questi strumenti previsti dal codice antimafia per altri reati che non hanno necessariamente natura mafiosa, al reato più odioso di tutti, la corruzione, che è quasi prodromico a quello mafioso. Nel senso che prima di arrivare all’intimidazione, all’assoggettamento e alla omertà, nella mia esperienza di magistrato, di sindaco, di presidente della Regione, prima ti fanno capire che se ti corrompi, se accetti la prospettiva che ti viene richiesta, la tua carriera è più semplice». Il pensiero di Emiliano è poi andato al suo collaboratore Stefano Fumarulo, che guidava la sezione antimafia e anticaporalato della Regione Puglia connettendole alle politiche migratorie. «Emancipare il Mezzogiorno — ha detto — significa costruire una classe dirigente che riesce a resistere alla corruzione e applica criteri obiettivi europei. Come Regione Puglia tanto abbiamo fatto: da ultimo, la decisione di finanziare le start up che derivano dal riutilizzo dei beni confiscati alla mafia, incentivando tali attività». Emiliano ha poi ricordato che il 21 di marzo la giornata della memoria delle vittime di mafia si terrà a Foggia e ha invitato i governatori ad essere presenti. E annunciato che il 28 ottobre, nel Teatro Petruzzelli, le Nazioni unite celebrano la giornata mondiale dell’alimentazione e quindi parlano anche dello sfruttamento della manodopera e dei fenomeni di caporalato. «Siccome Stefano Fumarulo si era distinto in questo campo, le Nazioni unite intendono ricordarlo anche in questa giornata italiana».
La stoccata C’è ancora qualcuno che pensa che i nostri martiri di mafia in realtà se la siano cercata