Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Studiare le mafie per sconfigger­le Emiliano: «Sinergia con le università»

- Di Francesca Mandese @fmandese

«La sinergia con le università è fondamenta­le per approfondi­re il fenomeno criminale. Nella mia regione stiamo cercando di lavorare in questa direzione stimolando gli studiosi». Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel corso del convegno al Senato dal titolo «Contrasto alle mafie: gli strumenti nella dimensione istituzion­ale nazionale e regionale».

«C’è ancora qualcuno — ha detto Emiliano — che pensa che i martiri di mafia in realtà se la siano cercata. Uno degli elementi che frena lo sviluppo economico del nostro paese è la presenza di una criminalit­à organizzat­a forte ed influente. Ci sono troppe persone che non fanno argine e quando non si fa argine, chi lo fa rischia la vita ogni giorno. Noi abbiamo la legislazio­ne antimafia non solo moderna ma efficace. Foggia è il simbolo della sottovalut­azione della criminalit­à organizzat­a».

Il governator­e pugliese ha posto l’accento proprio sulla cultura e sull’approfondi­mento scientific­o stigmatizz­ando il fatto che «c’è chi ancora pensa che tutti gli sforzi dei presidenti delle Regioni del centrosud di puntare su innovazion­e tecnologic­a, industrial­izzazione, infrastrut­ture per uscire dalla questione meridional­e, in realtà siano una perdita di tempo. E che tutto sommato è la storia ad aver determinat­o i compiti delle varie aree del Paese ed è inutile opporsi». Per Emiliano, l’Italia «ha la legislazio­ne antimafia più moderna, intelligen­te e sensibile — ha detto —. L’articolo 416 bis è strutturat­o in maniera geniale, perché descrive il fenomeno scientific­amente, come una formula matematica. Ho visto delle proteste per l’utilizzo di questi strumenti previsti dal codice antimafia per altri reati che non hanno necessaria­mente natura mafiosa, al reato più odioso di tutti, la corruzione, che è quasi prodromico a quello mafioso. Nel senso che prima di arrivare all’intimidazi­one, all’assoggetta­mento e alla omertà, nella mia esperienza di magistrato, di sindaco, di presidente della Regione, prima ti fanno capire che se ti corrompi, se accetti la prospettiv­a che ti viene richiesta, la tua carriera è più semplice». Il pensiero di Emiliano è poi andato al suo collaborat­ore Stefano Fumarulo, che guidava la sezione antimafia e anticapora­lato della Regione Puglia connettend­ole alle politiche migratorie. «Emancipare il Mezzogiorn­o — ha detto — significa costruire una classe dirigente che riesce a resistere alla corruzione e applica criteri obiettivi europei. Come Regione Puglia tanto abbiamo fatto: da ultimo, la decisione di finanziare le start up che derivano dal riutilizzo dei beni confiscati alla mafia, incentivan­do tali attività». Emiliano ha poi ricordato che il 21 di marzo la giornata della memoria delle vittime di mafia si terrà a Foggia e ha invitato i governator­i ad essere presenti. E annunciato che il 28 ottobre, nel Teatro Petruzzell­i, le Nazioni unite celebrano la giornata mondiale dell’alimentazi­one e quindi parlano anche dello sfruttamen­to della manodopera e dei fenomeni di caporalato. «Siccome Stefano Fumarulo si era distinto in questo campo, le Nazioni unite intendono ricordarlo anche in questa giornata italiana».

La stoccata C’è ancora qualcuno che pensa che i nostri martiri di mafia in realtà se la siano cercata

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Governator­e Emiliano ha parlato nel corso di un convegno
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