Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Per un Bari decimato ecco l’esame Avellino
Il tecnico del Bari suona la carica «Prendiamo l’Avellino per il collo e battiamolo»
BARI E adesso siamo già al punto che sbagliare non è più consentito. Non sarebbe accettabile per la classifica, che al momento vede il Bari anonimo 13esimo. Sarebbe poco coerente con una squadra nuova e in fase di costruzione, ma che vale ben più di quello che sta portando a casa.
Fabio Grosso, da uomo di calcio ed ex grande calciatore, è il primo a saperlo. Sa bene che il bel gioco, se non corroborato da risultati all’altezza, ha il mero (e per questo doloroso) valore dell’illusione. Finora il percorso interno è stato soddisfacente, con tre vittorie ottenute su quattro gare. Pessimo invece il bilancio esterno, con l’en plein di sconfitte (tre su tre). Il calendario, dopo il ko denso di rimpianti di La Spezia, oggi offre una chance ghiotta. Al San Nicola arriva l’Avellino dell’esperto Novellino. Parliamo di una squadra in gran forma, che sta abitando nei quartieri nobili della graduatoria. Gli irpini hanno un attacco che segna a catinelle (15 reti) ma una difesa tutt’altro che imperforabile (12 gol subiti, peggior performance, assieme al Pescara di Zeman, tra le prime 10). Servirà una dimostrazione di carattere, considerando le molte assenze che condizioneranno le scelte di Grosso. Non ci saranno i nazionali Gyomber, Capradossi e Basha. Mancheranno gli infortunati D’Elia e Tonucci. Una partita in salita, quindi, ma in questo senso una chance: vincere potrebbe sul serio essere la svolta. Curiosamente lo scorso anno accadde lo stesso con l’Avellino, sempre in casa. Il Bari, trascinato da Fedele, fu praticamente perfetto, tra giovani lanciati nella mischia e alternative che si misero in bella mostra. Potrebbe finalmente essere la partita di Cristian Galano, messo ko alla prima contro il Cesena, poi utilizzato col contagocce dopo il rientro a pieno ritmo. «Non ha bisogno di essere spinto – afferma Grosso – perché conosciamo le sue qualità, ce le ha dimostrate e ci è mancato tanto». Non arrivano, come al solito, indicazioni di formazione, tanto meno sul modulo. L’emergenza potrebbe indurlo a tornare al 4-3-3, ma l’esigenza di dare continuità, sommata alla scarsa predisposizione alla difesa a quattro dei due potenziali difensori centrali (Marrone e Cassani), farebbe propendere per una rinnovata fiducia alla retroguardia a tre. In questo caso l’altro tassello sarebbe scelto tra Morleo e Fiamozzi. Altro dubbio in mezzo al campo. «Potrebbe giocare Petriccione», ammette Grosso. Uomini a parte, per il tecnico romano «sarà determinante il modo in cui faremo la partita, a maggior ragione in un momento di difficoltà. La gara non deve farci paura. Dobbiamo prendere per il collo gli avversari». Non come fatto a La Spezia quindi. Davanti potrebbe toccare nuovamente a Cissè, anche se Grosso non sbatte la porta in faccia a Floro Flores. «Non è dimesso – conclude – ha qualità importanti e ha smaltito il problemino fisico di qualche giorno fa. Sarà una risorsa per questa squadra».
Decimati Assenti Gyomber, D’Elia, Capradossi, Basha e Tonucci Dall’inizio c’è Galano Svolta I tre punti necessari per risalire ai piani alti e cacciare i fantasmi della falsa partenza